La città saluta per l'ultima volta la Manifattura Tabacchi, poi la modifica

lucca

Passeggiare in via Vittorio Emanuele e notare il portone stranamente aperto. Affacciarsi per curiosare e vedere per l'ultima volta ciò che non sarà più così. Succederà sabato 21 febbraio quando la Manifattura Tabacchi tornerà a vivere con visite guidate, gratuite su prenotazione, che animeranno i locali della storica fabbrica per un giorno intero. L'ultima occasione per conoscere il luogo di lavoro lucchese per eccellenza, prima che venga modificato per sempre. Lunedì prossimo, infatti, i lavori di demolizione entreranno nel vivo e quella che è stata la Manifattura così come la città l'ha vissuta fino a oggi cambierà definitivamente.

L'idea è nata da Clip Comunicare, giovane azienda di comunicazione e social media marketing, organizzazione eventi e sponsorizzazione, insediata nell'incubatore del Polo Tecnologico Lucchese, che ha pensato, in collaborazione con il Comune di Lucca, di aprire le porte della vecchia industria manifatturiera per farla conoscere attraverso i luoghi fisici, i ricordi e gli aneddoti di chi ha passato una vita in quegli ambienti. Un modo per far riappropriare la città di un bellissimo esempio di archeologia industriale, uno dei simboli più importanti dell'identità culturale e sociale della storia di Lucca e dei lucchesi.

L'iniziativa è stata presentata questa mattina nel corso di una conferenza stampa da Alessandro Tambellini, sindaco di Lucca, Serena Mammini, assessore all'urbanistica e Alessandro Petrini, amministratore delegato di Clip Comunicare.

Sabato torneranno a illuminarsi le stanze, i corridoi, l'atrio e le zone per l'accoglienza dei lavoratori, la cucina e la parte adibita ad asilo nido; le vasche dove le foglie venivano messe a spurgare e che ancora oggi si presentano con l’impronta perenne di un forte odore di tabacco e le grandi aule dove le sigaraie – colonna portante della Manifattura – arrotolavano i sigari, muovendo le dita con delicatezza e velocità: e se oggi il Toscano è uno dei prodotti italiani più conosciuti al mondo lo si deve proprio a loro. Spazi finalmente percorribili, svelati da speciali accompagnatori: le sigaraie, i dipendenti di un tempo, gli operai che per un giorno vestiranno i panni delle guide turistiche e illustreranno la storia, i personaggi e le vicende che hanno attraversato duecento anni di vita lucchese.

La giornata si aprirà alle 9,30 e sono previste visite guidate a ogni ora fino alle 16. Per prendere parte all'iniziativa gratuita è necessario prenotarsi al numero 333.9379184 o scrivendo all'indirizzo email: info@clipcomunicare.it

L'iniziativa avrà anche una copertura su tutti i principali social network con l'hashtag #lanostramanifattura.

La storia della Manifattura Tabacchi di Lucca

Lontane origini militari: aveva questa caratteristica la zona della Cittadella, dove nel secondo decennio del quattordicesimo secolo era stata costruita una fortezza per volontà di Castruccio Castracani. Fortificazione che poi fu abbattuta con la caduta della sua signoria, lasciando che i locali venissero utilizzati all'inizio del Cinquecento come magazzino dell'Offizio sopra l'Abbondanza, la magistratura cittadina che si occupava dei rifornimenti per fronteggiare le annate di carestia.

Bisogna arrivare all'Ottocento per vedere attribuita a quei luoghi la funzione che poi hanno ricoperto per anni e anni. Precisamente al 7 luglio 1815, quando il locale della Cittadella fu adibito a fabbrica dei tabacchi. L’altra parte del sito era invece stato occupata dal 1513 da un convento femminile domenicano, che portò avanti la propria funzione per 300 anni, fino a quando Elisa Baciocchi ne ordinò l'espropriazione e il trasferimento delle monache nel monastero dell'Angelo. Alla fine del 1807 l’ex-convento divenne la sede dell’Istituto Elisa, una nuova istituzione educativa che faceva parte di un ambizioso disegno di riorganizzazione complessiva della pubblica istruzione. Solo nel 1892 il fabbricato venne acquistato dal Ministero delle Finanze e accorpato alla contigua fabbrica del tabacco.

Nel primo decennio del ‘900 nello stabilimento lavoravano 111 operai e 1.400 donne con l'aiuto di 45 macchine operatrici. La manifattura, in questo periodo, aveva inoltre potenziato le proprie risorse energetiche con l'installazione di motori a vapore che andavano ad aggiungersi a quelli idraulici mossi dal condotto pubblico. Tra gli anni Venti e Trenta le strutture dell'intero sito manifatturiero vennero sottoposte a significativi restauri e a un ampliamento con la costruzione di un nuovo edificio affacciato su Piazzale Verdi. Dopo l'accrescimento degli spazi lavorativi, si installarono nuovi macchinari e un impianto idroelettrico (anno 1933). A quell'epoca erano impiegati nella Manifattura 3.000 operai che ogni anno trasformavano circa 2.000 tonnellate di tabacco in spuntature, sigari Toscani e sigarette.

L'accrescersi della produzione richiese, negli anni Quaranta, l'approntamento di una centrale termica a olio pesante a supporto dell'energia idrica del canale, nonché la realizzazione di nuovi edifici per accogliere le officine e i servizi per il personale: il dopolavoro, l'asilo nido, la cucina interna e la cassa di maternità.

(foto Alcide Lucca)

(foto Alcide Lucca)

Fonte: Ufficio Stampa

Tutte le notizie di Lucca

<< Indietro
torna a inizio pagina