Si era presentato al carcere di Lucca per sostenere il colloquio con il fratello detenuto, ma il suo comportamento ha insospettito il Personale di Polizia Penitenziaria di servizio. Tanto che, a seguito degli attenti controlli, è stata accertato il possesso di hashish. Protagonista un uomo
tunisino.
Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, commenta: "Questi episodi, oltre a confermare il grado di maturità raggiunto e le elevate doti professionali del Personale di Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere di Lucca, ci ricordano che il primo compito della Polizia Penitenziaria è e rimane quello di garantire la sicurezza dei luoghi di pena e impongono oggi più che mai una seria riflessione sul bilanciamento tra necessità di sicurezza e bisogno di trattamento dei detenuti.
E al Reparto di Polizia Penitenziaria del carcere di Lucca va dunque l'attestazione di stima più sincera da parte del primo e più rappresentativo Sindacato dei Baschi Azzurri, che mi onoro di rappresentare.
Tutti possono immaginare quali e quante conseguenze avrebbe potuto causare l'introduzione di droga in Istituto, considerato che la presenza dei tossicodipendenti detenuti è sempre significativamente alta.
Questi episodi confermano una volta di più come le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria svolgono quotidianamente a Lucca il servizio con professionalità, zelo, abnegazione e soprattutto umanità in un contesto assai complicato".