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"Qui l'Arno è più pulito che a Firenze": Enrico Rossi in visita alle nuove vasche del depuratore

Franco Donati ed Enrico Rossi in visita al depuratore (foto gonews.it)

Era presente anche il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi alla doppia inaugurazione di oggi, venerdì 13 febbraio, a Santa Croce sull'Arno per le 2 nuove vasche di depurazione delle acque e per la nuova sede del polo tecnologico conciario. La prima opera del progetto 'Tubone' vede oggi la luce: i 54 milioni di euro necessari porteranno le acque reflue della Valdinievole a depurarsi nell'impianto santacrocese. Nel frattempo aumenta la capacità di contenimento delle acque da pulire.

Nella sala conferenze degli uffici di Acquarno privati e istituzioni del Comprensorio erano presenti per questo primo traguardo importante. La presidente del Consorzio Depuratore Paola Caponi ha illustrato, assieme all'ingegnere Nicola Andreanini, le modifiche apportate al depuratore.

"A causa dell'insufficiente potenzialità idraulica - ha spiegato Andreanini -, dell'accentramento delle acque industriali del polo di Ponte a Cappiano nel 2013 e soprattutto delle piogge di ampia portata nella cattiva stagione, è stato necessario ripensare l'impianto. La zona ottimale per un nuovo comparto era quella a lato delle vasche già esistenti. Sono state realizzate 6 vasche ciascuna di 1.000 metri cubi. Si amplia così l'incremento sostanziale la portata in transito". Il progetto, come già detto, non finisce qui: "Realizzeremo una vasca di prima pioggia di 25mila metri cubi, e la nuova area del trattamento dei reflui domestici della Valdinievole".

Il sindaco di Santa Croce Giulia Deidda ha posto l'accento sulla collaborazione tra pubblico e privato per 30 anni: "C'è sempre stata la voglia di fare e di fare bene. Il comune era famoso petr inquinare gran parte della Toscana. Oggi ci stiamo preparando per quelli che depureranno gran parte della Regione". Merito questo delle "eccellenze tecniche, industriali e anche delle eccellenze della politica".

La parola è poi passata al presidente Assoconciatori Franco Donati, che in breve ha ripercorso la storia dell'associazione dagli anni '70 a oggi. Quello che era considerata una visione utopica della realtà a Santa Croce è diventata l'unico modo per migliorare e uscire dalle difficoltà del mercato globale, delle crisi economiche e dei rigidi regolamenti comunitari e internazionali. "Se non avessimo cominciato a depurare i fanghi oggi avremo un nuovo K2 in Toscana fatto proprio di fanghi maleodoranti", ha commentato Donati.

"In questi anni siamo riusciti a mantenere invariata la produzione, ad aumentare il fatturato anche grazie agli investimenti per la depurazione, ma rimane sempre lo stesso numero di occupati", ha riassunto Donati. Il pensiero è poi andato a Poteco, il polo tecnologico conciario che da oggi avrà la sua nuova sede a Santa Croce in via San Tommaso. "La ricerca è tutto, è quello che ci permette di andare avanti ogni qualvolta dei prodotti chimici vengono classificati come cancerogeni", questo il senso del polo.

Infine la parola a Enrico Rossi: "Produrre senza inquinare, abbattere fanghi e maleodoranze, questa è stata la sfida. Se non avessimo preso questa strada verso il futuro questo comparto non ci sarebbe stato. Vi porto ad esempio in Europa". In Toscana l'industria può convivere con la bellezza e il turismo, e questa ne è la riprova secondo Enrico Rossi. La battuta è venuta quasi spontanea: "Qui l'acqua dell'Arno è più pulita che a Firenze".

Ma rimangono gli interrogativi avanzati da Massimo Bertacca, presidente di Aquarno. "Vorremmo il cronoprogramma per l'accordo di programma, soprattutto sugli espropri e sulle risorse disponibili. Vorremmo sapere a chi interfacciarci dopo il declino delle Province, sperando che possa essere un unico interlocutore. Vorremmo il supporto per garantiere il futuro del comparto".

Rossi ha risposo in seguito a queste domande: "Abbiamo dei fondi, quelli dei finanziamenti europei in anticipo di un anno rispetto a tutto il resto d'Italia. Abbiamo un nuovo programma riguardo la formazione, con la nuova riforma infatti puntiamo all'accesso al lavoro e a finanziare le imprese che formano e assumano. Cercheremo di interfacciarci il più possibile con le aziende, colmando il vuoto delle province".

Il presidente Rossi ha infine espresso la volontà di chiamare a vedere l'Impianto di depurazione e l'Intero distretto i vertici dell'Unione europea ai quali lo aveva già presentato a Bruxelles. La spesa per gli interventi dell'intero progetto è di 54 milioni di euro di cui 14 milioni finanziati dagli imprenditori della zona e 40 dal Ministero dell'Ambiente.

Elia Billero

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