Indiscusso successo per Sarto per signora lo scorso 11 febbraio al teatro Excelsior di Empoli.
Commedia comica scritta nel 1887, ma innegabilmente senza età, dal drammaturgo francese George Feydeau e magistralmente interpretata da Emilio Solfrizzi, per la regia di Valerio Binasco.
Tre atti perfettamente calibrati, ricchi di gag divertenti, colpi di scena, scambi di persona, sotterfugi mal celati e un cast di attori veramente eccellente.
La storia, ambientata a Parigi, narra le vicende e i tradimenti del neo sposino dottor Molineaux. Il protagonista, incorreggibile libertino, è sposato da meno di sei mesi con Yvonne, una ragazza piuttosto svampita, che ne inizia a sospettare le infedeltà solo la mattina in cui si rende conto che il marito non ha dormito a casa.
Da esperto casanova, Moulineaux, non manca di fantasia e così racconta a moglie e suocera una colorita storiella: ha trascorso la notte al capezzale del signor Bassinet ormai moribondo. Peccato però, che come si suol dire, il diavolo faccia le pentole ma non i coperchi, e così, Bassinet, sano come un pesce, sopraggiunge a casa dell’amico per offrirgli un appartamento in affitto, e generando così ancor più scompiglio.
Per ingarbugliare ancor più la situazione, il falso malato affitta l’appartamento appena abbandonato da una sarta, sia a Moulineaux, che ne vuole fare un luogo d’incontro per le sue tresche amorose, che a sua suocera, che desidera stabilirsi in città per aiutare la figlia.
La porta dell'appartamento è rotta, così, oltre al protagonista e alla sua amante, sopraggiungono tutta una serie inaspettata di personaggi costringendolo a fingersi, appunto, un sarto per signora, per dissimulare le sue infedeltà. La vicenda si risolverà quando il turbinio di bugie sarà goffamente superato da tutti i personaggi che crederanno o faranno finta di credere a delle verità al quanto improbabili ristabilendo in tal modo la serenità coniugale e salvando, se non la faccia, almeno le apparenze.
Eccezionale come sempre Solfrizzi, attore barese brillante e dal notevole carisma, su cui le battute pungenti sembrano cucite a pennello. Ottima prova comunque per tutta la compagnia. Credibili i personaggi caratterizzati in modo caricaturale da tic e inflessioni dialettali che li hanno resi al contempo più umani e più divertenti. Particolarmente bravo l’attore che ha interpretato Stefano, il cameriere, personaggio che fa da collante alle vicende. Buffo ed estremamente ironico, benché non avesse moltissime battute, ha centrato a parer mio il segno. I dialoghi serrati e le battute ben scritte che caratterizzano tutta la commedia hanno infine completato il quadro facendone una divertente piece dove infedeltà e doppiezza sembrano quasi trasformarsi in valori positivi…