"Non è che l'Amministrazione ha l'esclusiva nell'organizzare eventi e manifestazioni. Baratti, invece di fare polemica, avrebbe potuto organizzare qualcosa per ricordare quell'evento storico e le sue vittime. Riguardo alla vicenda specifica il nostro rispetto per quei morti è totale, inserito in una vicenda complessa in cui si mescola vendetta e odio alimentato dal regime fascista. Bisogna considerare il fatto storico in ogni suo aspetto, altrimenti si rischia di limitare il ricordo a qualcosa di personale, cosa assolutamente diversa dalla memoria, come ci ricorda Kierkegaard. Parlare della questione istriana tenendola divisa dalle responsabilità dell'Italia fascista, come fa da anni la destra, significa strumentalizzare a scopo politico e non informare e sensibilizzare le nuove generazioni che questa vicenda non l'hanno vissuta.
La stessa cosa avviene quando si mescola il ricordo delle atrocità delle foibe con il dramma dell'esodo, che è stato frutto di accordi post bellici firmati dall'Italia come Paese che aveva perso la guerra: a causa del fascismo aveva prima consegnato il Nord est alla Germania e dopo aver perso la guerra l'Istria alla Jugoslavia. Sono molte le situazioni tragiche e gli eccidi avvenuti dal 1943 al 45, da Cefalonia alle Fosse Ardeatine, alle stragi della ritirata tedesca. Tutti meritano attenzione e verità ed a nessuno è consentito utilizzare i morti e i drammi familiari per bassa speculazione politica. Se si vuole fare una vera operazione di mantenimento della memoria, di queste cose dobbiamo parlarne con umanità e verità storica e non per basse finalità di bandiera politica".
Alessio Biagioli, Sindaco di Calenzano