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L'Unione dei Comuni contro la chiusura degli uffici postali di Pomino e Contea

Scongiurare la chiusura degli uffici postali di Pomino e Contea e la riduzione di orario in quello di San Godenzo: in questi giorni i sindaci dell’Unione di Comuni Valdarno e Valdisieve stanno lavorando proprio per riuscire in questo obbiettivo. Per sostenerli in questo difficile compito, nel prossimo consiglio dell’Unione di Comuni Valdarno e Valdisieve sarà discusso un ordine del giorno sull’argomento presentato dal gruppo consiliare di centro sinistra.

Nel documento si segnala come questi uffici postali siano “servizi indispensabili” per le località montane e marginali del territorio dell’Unione soprattutto per i cittadini che hanno difficoltà a spostarsi perché privi di mezzi di trasporto “l’aspetto più preoccupante della vicenda – si legge nel documento – è la difficoltà che si presenterà per le persone anziane, le quali, al pari di tutti, dovrebbero essere messe nelle condizioni di poter usufruire di un servizio pubblico, in linea di principio, universale”.

“Già in altre località del nostro territorio sono stati chiusi alcuni uffici postali – spiega il presidente dell’Unione di Comuni Aleandro Murras – ed abbiamo da subito rilevato grandi disagi per i cittadini. Ci batteremo perché non ci siano altre riduzioni di servizio. La chiusura dell’ufficio postale di Pomino, ad esempio, creerebbe disagi enormi perché il più vicino ufficio postale sarebbe a ben 12 km di distanza, questo non potrebbe che penalizzare gli anziani e tutti coloro che non hanno un auto per spostarsi. In questo modo, ancora una volta si creerebbe una distinzione creando cittadini di serie a e di serie b non offrendo un servizio pubblico rispondente alle vere esigenze della popolazione”.

“Per questo motivo l’Unione di Comuni si farà promotore di tutte le iniziative volte ad evitare le chiusure e le riduzioni di orario e chiederà a Poste Italiane di non utilizzare nel territorio del Valdarno Valdisieve politiche puramente aziendalistiche e vogliamo ricordare a Poste Italiane – aggiunge in conclusione Murras – che la sua attività è volta all’erogazione di un servizio pubblico e deve smettere di prendere decisioni che vanno sempre a danno delle categorie sociali più deboli”.

Fonte: Ufficio Stampa Associato Unione Comuni Valdarno

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