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Chil srl: respinta la proposta di risoluzione presentata da Fratelli d’Italia

Fratelli d'Italia (foto gonews.it)

“Questo atto è delicato perché riguarda Fidi Toscana, perché nasce da una delibera della Giunta regionale e perché coinvolge la famiglia del presidente del Consiglio del Governo italiano e segretario del partito di maggioranza”. Così ha esordito il consigliere Giovanni Donzelli (capogruppo FdI), illustrando la proposta di risoluzione sul “recupero di eventuali somme irregolarmente riscosse dalla società in questione”.

E ripercorrendo l’iter, il consigliere ha ricordato che tutto nasce da una delibera che dava la possibilità di erogare finanziamenti ad aziende in difficoltà di liquidità. Da qui la presentazione della domanda della società Chil srl, facente capo in quel momento alla famiglia Renzi, con conseguente erogazione della somma nell’agosto 2009, somma garantita da Fidi all’80 per cento in quanto l’azienda aveva la caratteristica di Pmi femminile. “Ma già prima del finanziamento la società non era più femminile e intanto da toscana era passata a ligure, venendo meno le condizioni per poter accedere al finanziamento”.

“Con questa risoluzione chiediamo alla Regione di attivarsi per recuperare le eventuali somme erogate nel caso la società non abbia rispettato le regole”, ha concluso Donzelli, parlando di maggiore necessità di trasparenza visto il coinvolgimento della famiglia del presidente del Consiglio.

L’assessore Gianfranco Simoncini, ha ricordato quanto risposto in una interrogazione sull’argomento e ribadito che spetta agli organi di Fidi Toscana valutare il non rispetto del regolamento: “Abbiamo fatto lettera formale della Giunta per andare in questa direzione”, ha concluso.

“Voterò a favore – ha dichiarato Marco Taradash (Ncd) – si tratta di verificare eventuali somme riscosse irregolarmente, ma occorre tener separato il presidente del Consiglio dalla sua famiglia”.

“Mi associo a quanto dichiarato da Taradash – ha affermato Mauro Romanelli (Gruppo misto) – il dispositivo finale è condivisibile ed è opportuno attivarsi per difendere interessi della Regione”.

“Quanto detto dall’assessore è rafforzativo per votare questa risoluzione”, ha commentato Donzelli. “La Regione, inoltre, per tutelare soldi pubblici, potrebbe attivarsi direttamente”.

Nelle dichiarazioni hanno annunciato voto favorevole sia Antonio Gambetta Vianna (capogruppo Più Toscana) che Gabriele Chiurli (Gruppo misto), mentre Gian Luca Lazzeri (Più Toscana) ha espresso voto contrario, “considerando l’operazione elettorale e di parte”.

L’aula ha respinto l’atto, registrando – su 28 votanti – 17 contrari alla proposta di risoluzione e 11 favorevoli.

FdI: Il Pd fa muro, intervenga la Corte dei Conti

"Ognuno deve assumersi la responsabilità delle scelte che compie: invieremo il dossier Fidi-Chil alla Corte dei Conti, comprese le singole votazioni di ogni consigliere". Commenta così il capogruppo di Fratelli d'Italia e candidato a governatore Giovanni Donzelli, insieme ai consiglieri Paolo Marcheschi e Marina Staccioli la votazione del Consiglio regionale della Toscana, che ha respinto oggi in aula la risoluzione presentata da Fratelli d'Italia sulla società Chil della famiglia Renzi per impegnare la giunta "ad attivarsi direttamente e/o tramite Fidi Toscana in ogni sede per il recupero di eventuali somme irregolarmente riscosse". La vicenda riguarda la garanzia
di 263mila euro ottenuta dall'azienda, sulla quale la stessa Regione ha confermato, con le parole dell'assessore Gianfranco Simoncini nella risposta all'interrogazione di Fratelli d'Italia, le mancate comunicazioni previste dal regolamento.

"Il Partito democratico ha preferito tutelare il patrimonio della famiglia Renzi rispetto all'interesse pubblico - sottolineano Donzelli, Marcheschi e Staccioli - i consiglieri che si sono espressi in modo contrario hanno esplicitamente manifestato la volontà che i debiti delle aziende della famiglia del Presidente del Consiglio siano pagati con i soldi dei cittadini. Noi volevano soltanto chiedere che la agisse per chiedere alla Chil i soldi pubblici non restituiti: chi ha votato in maniera contraria si assume le proprie responsabilità di fronte a tutti i toscani. Se una vicenda del genere fosse accaduta a una persona normale, non solo avrebbe passato dei guai giudiziari seri per la gestione delle scatole cinesi dell'azienda, ma anche la Regione si sarebbe posta diversamente. Su questa vicenda non molleremo la presa - concludono gli esponenti di Fratelli d'Italia - mi auguro che la giunta regionale agisca lo stesso, non solo tramite Fidi ma anche direttamente affinché i soldi pubblici indebitamente ottenuti vengano restituiti alla collettività".

Fonte: Consiglio regionale - ufficio stampa

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