“Forse le sono sfuggite le diverse mobilitazioni che hanno caratterizzato la questione di San Lorenzo, oppure non è sua abitudine andare in giro per mercati, quindi non può rendersi conto che molti banchi non ci sono più.
Probabilmente – spiega la consigliera del Gruppo Misto Miriam Amato – non avrà avuto modo di leggere sul volto delle persone la preoccupazione, per incapacità di far fronte a tutte le spese che ogni normale e umile famiglia è costretta ad affrontare.
Forse non basta ascoltare quando non si è in grado di comprendere, che oggi a giocare sono in pochi e a rimetterci sono solo i cittadini, quelli che sono lusingati di vivere in una città magnifica come Firenze, che abbiamo ereditato e che rischiamo di deturpare con scelte ardue, tipo le nuove infrastrutture, utili nei concetti inadeguate nei progetti, che seguitano a compromettere anche le opere del Poggi.
Non cerco l’immobilismo, sono per l’evoluzione ma a partire dal rispetto e della tutela di ciò che già esiste.
A mio avviso quest’amministrazione è troppo attenta alla Firenze cartolina e poco agli aspetti quotidiani, qualche esempio: si fa una struttura importante per il Teatro dell’Opera fiorentino, costato a peso d’oro, coi prezzi lievitati in corso d’opera, ma che già perde l’intonaco e non è una battuta proprio dalla parete dorata dell’ingresso. Sempre per lo stesso teatro, ad oggi, l’unica certezza è l’incapacità di tutelare i lavoratori. Oppure, nel caso del bando per gli artisti di strada, che non consente di operare, fatto senza essere consapevoli di ciò che quella tipologia di lavoro richiede.
Nella Firenze per turisti, in cui si amplia una pista dell’aeroporto contro ogni logica, impattando su una zona (sic), d’importanza naturalistica, il parco della Piana, su cui la Regione ha anche investito, su un polo universitario di pregio, compromettendo una delle zone più tediate di Firenze, la Piana. In cui ci si farà ricadere anche l’inceneritore, almeno compromettiamo anche la produzione agricola a km. 0, perché vorrei ricordare che le diossine e altre sostane nocive non rispettano i confini territoriali. Preferisco tutelare la qualità della vita dei fiorentini, a partire dal rispetto del territorio, che regalare una vacanza da sogno a qualcuno di passaggio.
Perché l’unica cosa che conta è che i turisti arrivino a Firenze, eppure lei stesso nella sua relazione, lunedì in consiglio si è lusingato dei numeri, i turisti non mancano, sarebbe bastato migliorare il collegamento con Pisa e pensare magari anche ai pendolari, altra categoria arginata.
Vede, caro Assessore preferisco pensare alla gente che quotidianamente incontro per strada,alle fermate degli autobus, quella preoccupata, che magari la notte fa fatica a prendere sonno perché ha da far tornare i conti piuttosto che alle grandi manifestazioni, che regalano passerelle solo per alcuni.
Devo dedurre che se Lei – conclude Amato – non riconosce degli aspetti reali nelle mie parole è probabilmente perché le nostre realtà sono parallele, scorrono su binari differenti, che Lei nel suo ruolo dovrebbe considerare piuttosto che ignorare, perché è Assessore di un intera città non solo di una categoria d’élite”.
Fonte: Comune di Firenze - Ufficio Stampa