
La Cgil zona del Cuoio cambia dirigente: è Tania Benvenuti la nuova segretaria, sindacalista originaria di Palaia, ex Rsu della Piaggio ed ex segretario provinciale Filctem di Pisa. Chiamata dal segretario Gianfranco Francese già a settembre, Benvenuti è effettiva dal 2015, prendendo il posto che fu di Domenico Contino. Benvenuti ha seguito fino al cambio di rotta i settori del tessile, del calzaturiero e dell'indotto Piaggio (settore gomma - plastica). Per un anno è stata a Pisa nel settore chimico-farmaceutico nella categoria, ma conosce bene le nostre zone per averci lavorato nel corso degli anni: Pontedera, Santa Croce, San Miniato.
In un'intervista esclusiva per gonews.it abbiamo chiesto il punto della situazione nel comprensorio.
Quali sono i punti principali su cui la Cgil si sta impegnando al momento?
Ci sono due fronti principali: dal 3 al 5 marzo ci saranno le elezioni della Rsu esclusivamente per la funzione pubblica. Siamo impegnati con la categoria per presentare le liste ovunque. Al momento stiamo preparando le liste. Il secondo punto sarà la raccolta firme a sostegno di un'iniziativa popolare sugli appalti pubblici. Anche in base agli scandali romani degli ultimi mesi, il terreno è estremamente delicato. Le regole degli appalti spesso permettono infiltrazioni. Stiamo lavorando con Filcams, Filt e altre categorie per chiedere regole certe e trasparenti. La scadenza è intorno ad aprile.
Al momento molti Comuni del circondario stanno pensando di affidare i cantieri pubblici a imprese di zona. È un'iniziativa che può contrastare le irregolarità?
Sicuramente l'iniziativa è lodevole, ma serve soprattutto al controllo delle imprese e dei lavoratori. Spesso anche da noi vengono lavoratori con aziende che hanno preso l'appalto e sono distanti. I problemi esistono nel momento in cui è necessario il recupero crediti, e ci sono spesso problemi logistici. Se è legata a una promozione del territorio va bene, ma sappiamo anche che le infiltrazioni della malavita entra anche in Toscana. Le nostre richieste per l'iniziativa popolare rimangono.
Al momento ci sono vertenze in corso?
Per il momento non c'è niente in sospeso, ma non significa che non ci siano problemi per i lavoratori. Tra chi ha mensilità arretrate e chi cerca lavoro, la nostra sede è molto affollata.
Su quali altri punti legati alla crisi economica continuate ad essere vigili?
Sicuramente la sicurezza nel lavoro. Con la crisi sono abbassati i livelli di vigilanza su questo tema, poiché si punta al risparmio. Accade anche che qualche azienda reinveste in sicurezza e formazione, ma spesso non riguarda le piccole realtà di cui è pieno il territorio.
Per quanto riguarda il discorso dell'import-export?
Ci troviamo di fronte ad un dollaro forte e all'euro debole, che permette una buona esportazione verso i mercati americani. Anche il petrolio al ribasso sta aiutando il nostro mercato.
E per quanto riguarda la Russia, nel pieno della crisi ucraina e al ribasso con le importazioni dei nostri prodotti?
Penso che ci si stia muovendo lungo strategie di mercato: chiude l'est ma si riaprono gli Stati Uniti.
Per quello che riguarda il settore della gomma - plastica, che ha lasciato da poco?
Ci sono due grandi aziende, la Sole e la Mpt che tirano avanti, nonostante le difficoltà e i problemi interni.
Ritorniamo al circondario: come vi trovate con le grandi firme che gestiscono anche concerie del comprensorio?
Sono presenti in molte realtà, con i conto terzi è difficile che acquisiscano direttamente una conceria. Il punto focale è quello del Made in Italy: spesso non si produce esclusivamente in Italia. È una battaglia della Cgil da sempre quella della tracciabilità del prodotto, dalle materie al prodotto finito. Doveva nascere un'anagrafe in mano ai Comuni delle aziende del territorio, ma è rimasta solo lettera morta.
Quali difficoltà state incontrando nella gestione delle crisi delle aziende?
La scomparsa delle Province è un nodo chiave del rapporto tra aziende, sindacati e istituzioni. Prima era tutto più semplice: si apriva un tavolo di crisi al Centro per l'impiego e se ne ragionava. Al momento l'unica alternativa è rivolgersi in Regione.
Il caso delle Officine Ristori è stato proficuo però. Credete che l'ente regionale possa farcela?
Sicuramente confidiamo nel fatto che sia un buon interlocutore. È più difficile la logistica.
Elia Billero
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