gonews.it

Come Irena Sendler ha sottratto 2.500 bambini allo sterminio nazista. Incontro al Teatro della Misericordia

Il Teatro della Misericordia a Vinci

Sabato 31 gennaio alle ore 21,30 la Consulta delle Donne di Vinci, istituita nell’ambito dell’assessorato delle pari opportunità, racconta la straordinaria storia di Irena Sendler, una donna coraggiosa che salvò la vita di 2500 bambini del ghetto di Varsavia.

L’iniziativa si svolgerà presso Teatro della Misericordia di Vinci e sarà presentata dalla Presidente Germana Frusciante che coordinerà l’intervallarsi di riflessioni, letture curate dagli studenti dell’Istituto Superiore Ferraris-Brunelleschi e canti curati dall’artista Jenny Fumanti componente della Consulta. Parteciperanno alla serata anche le associazioni ANED Empolese Valdelsa e ANPI Sez. Vinci che hanno dato la loro adesione all’iniziativa.

Un piccolo “spettacolo”, con ingresso gratuito,per far conoscere alla cittadinanza, attraverso la vita straordinaria di Irena Sendler, un aspetto meno noto della storia dello sterminio di milioni di persone da parte dei nazisti: il coraggio di donne che si sono ribellate e hanno operato anche a rischio della propria vita.

La storia di Irena è per certi versi incredibile. Eppure pochi la conoscono e sanno che c’è una lista, che per analogia chiameremo Sendler-list, ben più lunga della famosa Schindler list.

Siamo nel 1940, a Varsavia: i nazisti hanno alzato un muro altissimo intorno all’area della città in cui verranno “concentrati” oltre 500.000 ebrei. Irena Sendler è una giovane assistente sociale che ha il permesso del Dipartimento contro le malattie contagiose per entrare nel Ghetto con l’incarico di cercare i sintomi del tifo; arriva anche a spacciarsi per un tecnico di fognature e condotte idriche, pur di rendere più frequenti i suoi ingressi. Già dall’anno precedente Irena si era data il compito di sottrarre più bambini possibile al loro destino: aveva capito fin dall’inizio che i nazisti miravano allo sterminio di un intero popolo. Le indicibili condizioni del ghetto e le continue deportazioni ne erano una prova.

Vincendo lo strazio dei genitori con la promessa che avrebbero ritrovato i loro figli sani e salvi dopo la guerra e che sarebbero stati in buone mani lontano da quella vita di stenti e violenze, Irena riesce in modi talora rocamboleschi a portare fuori dal Ghetto circa 2.500 bambini, anche piccolissimi.

E’ un’operazione ad alto rischio, che richiede sangue freddo e una rete di molteplici collaborazioni al di fuori del ghetto. Per fortuna, i tedeschi hanno terrore per il tifo e non ispezionano con la solita cura il furgone o l’ambulanza in cui Irena nasconde i suoi preziosi carichi. Nemmeno osano toccare il suo cane, che lei ha addestrato ad abbaiare in vicinanza dei tedeschi, in modo da coprire il pianto dei bambini.

Il suo sogno era che un giorno i bambini potessero ricongiungersi alle loro famiglie. Allo scopo, annota i nomi falsi accanto a quelli originari di ogni bambino e nasconde gli elenchi – la Sendler list - in modo che nessuno possa trovarli.

Irena Sendler non rivelerà mai il suo segreto, nemmeno sotto tortura, nemmeno quando le stroncano le gambe una volta arrestata dalla Gestapo nel 1943.

Dopo la guerra, furono ritrovati 2.000 bambini e circa 700 furono le ricongiunzioni familiari.

Nel 1965 Irena Sendler è stata riconosciuta da Israele come una dei Giusti fra le Nazioni.

Fonte: Comune di Vinci

Exit mobile version