Uno spettacolo teatrale che sembra un’incursione in una pellicola cinematografica. Un umorismo pulito, originale e per tutte le età. Una scrittura ricca e accattivante. Questo il nuovo spettacolo di Lillo & Greg andato in scena al Politeama Pratese il 25 gennaio e scritto dallo stesso Greg, per la regia di Mauro Mandolini.
Prima della vera e propria performance, due maxi schermi, parte integrante della scenografia, mostrano una delle ultime prodezze dei due, comici sembra piuttosto riduttivo, artisti: un episodio speciale di una web serie da loro ideata e prodotta, SorcioSecco - Pupazzo Criminale.
Protagonisti un clan di burattini a mano che interagiscono all’occorrenza con personaggi umani. Ilari, buffi… È dire poco. Così tanto comici che ho dovuto cercarli in rete e, vi assicuro, la visione può causare dipendenza. Ma d’altronde Lillo e Greg, al secolo Pasquale Petrolo e Claudio Gregori, ci hanno abituati da più di vent’anni alla loro poliedricità. Attori, autori, musicisti, scrittori. Presenti tanto in tv e al cinema che in libreria, radio e teatro. Quel che è certo è che non stancano mai. Mantengono sempre quella ironia travolgente, quella creatività sopra le righe. Mai chiusi in ruoli fissi come spesso accade ai gruppi insieme da anni. Sono intercambiabili e inaspettatamente possono essere vittime e carnefici, sex simbol e imbranati. Insomma non c’è niente di scontato nelle loro performance. Dopo una sigla di inizio montata come un video clip – ed è a questo punto che ho pensato, ‘ma sono davvero a teatro?’ – sul palco fa il suo ingresso il resto del cast (Simone Colombari, Vania Della Bidia e Roberto Fazioli). Una compagnia esilarante per interpretare la storia di un “ragazzo” di cinquantanni, Mister Starr, che nel giorno del suo compleanno entra in possesso di un misterioso libro in codice tramandatogli dal nonno, archeologo appassionato di alieni e universi paralleli, ormai morto da tempo. Questo sarà l’evento scatenante delle avventure del titolo.
Avrà inizio così, infatti, un viaggio ai confini della realtà, attraverso spazio e tempo, in cui il pacioso Starr, incapperà in situazioni paradossali e personaggi strambi alla continua ricerca di una via di fuga da quello che sembra dover essere il suo destino di “predestinato”…
La scenografia in stile cartoon, la commistione di differenti strumenti artistici, i fasci di luce, la musica, le video proiezioni uniti a una trama surreale, coinvolgono lo spettatore in un mondo fantastico dove reale e irreale si fondono aprendo una porta sull’impensabile.
Una comicità dell’assurdo, mai scontata, in stile anglosassone e i due Latte e i suoi derivati hanno dato il meglio di sé anche con questa performance di meta-teatro dove sono stati sfruttati al massimo giochi di parole, body language e battute fulminee.
Uno spettacolo da vedere, insomma, se l’irrazionale vi affascina…