"Credo che difficilmente i presenti potranno mai dimenticare la visita di Domenica 25 Gennaio al Museo Galilei, un edificio vicino al Ponte Vecchio già noto ai tempi di Dante. Per un paio d’ore il Rotary Club Valdelsa ha letteralmente monopolizzato il museo. Il Rotaract Valdelsa era rappresentato dalla sua Presidente Eleonora Martini. Il nostro socio Andrea Palmieri ci ha spiegato con competenza, professionalità e passione la storia e il mondo nato da quell’idea che ha portato gli uomini a misurare il tempo con altissima precisione. Non solo per arrivare puntuali ad un appuntamento, ma anche – e soprattutto- per non finire fuori rotta o naufragare sugli scogli a causa di un errore di calcolo della longitudine, uno dei grandi problemi di tutti i tempi nella navigazione in mare.
Ci ha spiegato come un artigiano di campagna originario dello Yorkshire – l’orologiaio- John Harrison- sia riuscito a metà settecento a risolvere il problema della longitudine, uno scoglio concettuale di fronte al quale gli sforzi di grandi scienziati del calibro di Galilei (non ha bisogno di presentazioni), Hook (fisica dei corpi elastici), Huygens (teoria ondulatoria della luce) o Newton (non ha bisogno di presentazioni) erano miseramente naufragati. Un modello di orologio costruito da Harrison (H4) commise un errore di soli 5 secondi in un viaggio verso la Giamaica durato 2 mesi: 5 secondi su circa 5184000 secondi totali, un errore di 9,6 elevato alla meno 7, in altri termini un errore di appena un decimilionesimo . E ricordiamoci che stiamo parlando del 1761! Andrea ci ha incantati con la maestria e il genio insuperabile di Abraham-Louis Breguet che poteva permettersi di rispondere ai grandi della terra che richiedevano i suoi orologi che glieli avrebbe consegnati solo ad un patto: glieli avrebbe costruiti solo quando e come voleva lui. Il fulcro del museo è ovviamente Galileo Galilei, ma il museo conserva infiniti grandi tesori della scienza e dell’arte, anzi mi piace dire dell’arte della scienza.
I bravissimi Ragazzi di Sipario e la presenza a sorpresa di una coppia di medici di Tokyo per caso in visita al museo (la ginecologa Akiko e il cardiologo Jouhei) hanno allietato il tempo del pranzo e hanno aggiunto il giusto tocco di “international” al nostro (da presidente, fatemelo dire) bellissimo e unico “rotary di campagna”. Credo che –come hanno detto- i due medici nipponici, occasionalmente in week-end a Firenze da Catania dove attualmente vivono e lavorano- siano stati molto fortunati
Grazie ad Andrea, che l’ha recentemente restaurato (21 Maggio 2014) insieme al suo amico e collega Ugo Pancani, abbiamo avuto anche l’occasione di vedere in modo molto privilegiato quella meraviglia di orologio a parete nel Duomo di Firenze che segna l’ora “italica” (una sola lancetta compie un giro di 24 ore dal tramonto con un movimento antiorario) il cui quadrante (riscoperto solo 40 anni fa) è stato disegnato nientemeno che da Paolo Uccello nel 1443. L’orologio il cui meccanismo originale di Angelo di Niccolò risale al 1433 (anche se l’epoca di quello attuale risale all’anno in cui Harrison vinse il premio della longitudine) è posizionato sopra la controfacciata del Duomo di S. Maria del Fiore. Lucio Bigi ci ha spiegato molti dei segreti del Duomo. Lucio è custode dell'Opera di Santa Maria del Fiore ed è una delle pochissime persone che abbiamo il permesso di accedere al meccanismo dell’orologio, situato in uno stretto cunicolo raggiungibile dall'interno del Duomo dopo una novantina di scalini. Insieme a Mario Mureddu, da molti anni Lucio si occupa della regolazione dell'orologio con il tramonto e della carica ogni 15 giorni".
Claudio De Felice, presidente Rotary Club Valdelsa