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Alessio Belperio, da Empoli alla scoperta del mondo. Il sogno è avviare un B&B 'sostenibile'

C'è chi a casa proprio non riesce a starci. Non c'entrano niente i rapporti con amici e parenti e non si tratta di una scelta di carattere economico, ma di un semplice modo di essere.

La storia di Alessio Belperio, classe '91, nato e cresciuto ad Empoli, è proprio la dimostrazione che a volte lasciare casa è un bisogno personale a cui non si può voltare le spalle.

Alessio si è diplomato al 'Fermi' di Empoli nel 2011, poi ha deciso di partire, di lasciare casa. La scelta, però, non è stata dettata da nessuna motivazione economica: "A me queste cose non interessano. La crisi non c'entra nulla, sono sempre voluto partire. Che guadagni 200 o 1000 non mi cambia niente. La qualità della vita non è data dal tuo stipendio".

Insoddisfazione, curiosità, voglia di cercare e di porsi domande anche senza ottenere risposte, rassicurati dal fatto che c'è sempre un altra possibilità: sono questi, forse, i motivi del viaggio.

"Perché si fanno certe cose?, forse per perdersi".

Qualche ora su internet e l'occasione di partire si è presentata, a Maiorca, dove una famiglia lo ha ospitato per insegnare l'italiano ai propri figli. Lì poi ci è rimasto 8 mesi.

Una prima esperienza che gli ha fatto capire che lui in Italia non voleva proprio starci. E, infatti, quando è tornato a casa ci è rimasto appena due mesi: "Le persone - spiega - sembrano tristi, insoddisfatte".

Alessio ha tentato anche di iscriversi all'Università per stranieri di Siena: "Non sono neanche entrato", spiega sorridendo.

Capito che quello non era il suo posto si riparte: destinazione Gran Canarie.

Qui Alessio ha lavorato come cameriere per due anni, ma il suo malessere si è ripresentato, e mentre c'è chi il lavoro lo cerca, Alessio doveva liberarsene: "Ho fatto di tutto per farmi buttar fuori - scherza - .Ho semplicemente capito che non volevo stare li".

Non che lì non ci stesse bene, "un posto magnifico", ma d'altronde "di posti magnifici ce ne sono a migliaia". Lavoro, casa, contratti, abitudini, sono cose che pesano sulle spalle di chi vuol camminare: bisogna liberarsene.

Un vero e proprio pellegrinaggio che è iniziato nuovamente da Lisbona, dove Alessio ha svolto un programma di volontariato in un ostello durato 5 settimane. Qualche ragazzo parla bene del cammino di Santiago, allora si riparte: 700 km da Pamplona a Santiago, "un'esperienza davvero mistica".

Poi durante uno dei suoi viaggi, l'incontro con 'Vale', una ragazza belga che ha una visione della vita molto simile alla sua e con cui è rimasto in contatto su facebook.

Alessio va a trovarla 10 giorni in Belgio a Liegi, con l'intenzione di ripartire dopo per la Francia a lavorare in una fattoria, ma proprio qui trova un motivo per non partire: una donna per cui prova qualcosa di speciale. Insieme hanno fatto un viaggio per la Grecia, "la nostra Odissea", come la chiama Alessio. Insieme condividono lo stesso pensiero sulle cose, la stessa leggerezza che ti porta sempre a cercare qualcosa di nuovo. Ma il Belgio diventa comunque una 'base' in cui i due giovani trovano un piccolo accenno di stabilità.

La cosa, non preoccupatevi, sembra temporanea: i due infatti stanno progettando insieme la costruzione o il rilevamento di un'attività totalmente ecologica, un alloggio o un bed and brekfast che sia 'sostenibile' da un punto di vista ambientale e sociale. Naturalmente non si parla assolutamente di Europa: la scelta è tra Oceano indiano o il Sud-est asiatico.

"Stiamo valutando le opportunità per comprare o costruire una struttura che rifletta le nostre idee: non dovrà dar noia a nessuno, in mezzo alla natura, dove lavorare sia un piacere: io non voglio essere dipendente di nessuno".

Naturalmente si tratta di un progetto a lungo termine. Sopratutto servono soldi, e proprio per questo i due ragazzi hanno avviato una piccola petizione su internet per raccogliere una piccola parte dell'importo. (Il dettaglio della petizione)

"Abbiamo avviato un finanziamento partecipativo per farci aiutare in questo sogno. Al momento abbiamo raccolto un po' di denaro, speriamo di arrivare all'obiettivo. Poi dovremo valutare il dove, il come e il quando".

Una domanda potrebbe venire spontanea: fermarsi in un posto, aprire un'attività, non finirà per stancarti?: "Se riuscirò in questo progetto lo accoglierò, poi vedremo. Si può sempre cambiare, porsi nuove mete e nuovi obiettivi. Io rincorro i miei sogni".

Insomma Alessio non ha intenzione di porsi mete finali, ha obiettivi che si moltiplicano di giorno in giorno e che sa di poter raggiungere.

Dopo circa 4 anni di esperienze diverse Alessio si porta dietro tutte le persone e le cose fatte come fosse un tesoro da custodire: "Quando finisco un'esperienza non è che ne rimango deluso, semplicemente ho voglia di farne altre, non so il motivo. Io voglio andare avanti".

Insomma Alessio non cerca niente, non è interessato ad un buon lavoro, né alla bella vita, vuole solo star bene con se stesso e non trova miglior modo di farlo che cercando continuamente di "perdersi", di dimenticare ogni 'ruolo' all'interno di questo mondo.

Il ritorno in Italia?: "Non credo proprio. Tornerò per vedere la mia famiglia qualche giorno, ma ogni volta che sono a casa mi sento uno sfollato. Io sono nato in Italia, ma potrei esser nato in altri mille paesi, non sono legato a niente e voglio che sia così".

Giovanni Mennillo

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