Sembra essere diventata la frazione di San Donato il nodo cruciale su cui l'amministrazione comunale di San Miniato dovrà risolvere al più presto le problematiche esistenti. Per il 10 marzo è fissato l'incontro del sindaco con i cittadini nel tour delle frazioni, ma il confronto si è già avuto il 13 gennaio scorso su richiesta della Consulta territoriale alla scuola di via del Pratuccio. All'ordine del giorno i chiarimenti sulla variante urbanistica e sull'Interporto. Per la primavera la giunta punta ad avere dei risultati concreti da mostrare ai residenti.
L'interporto - Sul quotidiano 'La Nazione' negli scorsi giorni è apparso un duro intervento di Gabbanini contro l'abbandono di rifiuti nella zona. Il semi-abbandono della zona sembra lasciare liberi gli scaricatori abusivi di rifiuti. Per questo proprio il sindaco, assieme all'assessore ai lavori pubblici Guazzini, hanno incontrato ieri, venerdì 16 gennaio, i curatori fallimentari delle società che hanno edificato l'Interporto. L'incontro è avvenuto a porte chiuse e se ne saprà di più nei prossimi giorni. Vigilanza e attenzione, questo viene richiesto a chi detiene gli edifici, per ridare dignità ad una zona divenuta anche polo scolastico. Di questo il Comune si è già occupato nei mesi scorsi, con risultati positivi anche a detta degli studenti.
Il nuovo sviluppo dell'area - Le opposizioni, oltre a battersi su quanto è stato già edificato con discutibile successo, stanno portando all'attenzione della cittadinanza i nuovi piani dell'amministrazione comunale. Alessandro Niccoli, consigliere del gruppo misto, ha partecipato alla riunione della Consulta di martedì scorso per rilevare gli umori della serata. "Era presente molta gente arrabbiata: non va a genio un nuovo capannone di circa 80mila mq per lo stoccaggio merci di una nota catena di supermercati".
Niccoli punta l'attenzione anche sull'area dove dovrebbe sorgere il magazzino, una golena dell'Arno, ossia una zona ad allagamento naturale.
Ultimo punto critico è il permesso della Regione: l'ente non vorrebbe più nuove costruzioni per i centri della grande distribuzione commerciali, piuttosto l'uso di volumi dismessi. E di capannoni dismessi ce ne sono a San Donato.
La storia non è nuova - Era settembre e dalla sede di Sel la consigliera Laura Cavallini già metteva all'erta la popolazione sulle modifiche al regolamento urbanistico. Le osservazioni proposte in Consiglio comunale non vertevano direttamente sull'area di San Donato. Ma il tema del consumo del suolo era ancora al primo posto. La proposta in oggetto era quella di una nuova Coop a San Miniato Basso nei terreni di fronte a quella già esistente.
La storia non è nuova - Era settembre e dalla sede di Sel la consigliera Laura Cavallini già metteva all'erta la popolazione sulle modifiche al regolamento urbanistico. Le osservazioni proposte in Consiglio comunale non vertevano direttamente sull'area di San Donato. Ma il tema del consumo del suolo era ancora al primo posto. La proposta in oggetto era quella di una nuova Coop a San Miniato Basso nei terreni di fronte a quella già esistente.
La sicurezza idrogeologica - San Donato è anche interessata per quanto riguarda la messa in sicurezza idrogeologica: è del 26 novembre scorso l'annuncio dei lavori nella zona industriale, con l'impianto di sollevamento, necessario per far defluire i rii in piena all'interno dell'Arno ed evitare le esondazioni, e la sistemazione del rio Malucco. Il primo intervento sarà possibile grazie al decreto Sblocca Italia che ha velocizzato le procedure. Un'operazione più vasta sui rii della frazione è ancora oggetto di esame.
La Regione in visita - Ultimo ma non per importanza il monitoraggio dell'Arno.Nella giornata di ieri la Regione e il Genio civile di Pisa sono arrivati nel Comune per un sopralluogo all'Egola e all'Arno nelle frazioni dove la criticità è alta. L'incontro era già in programma da tempo ma almeno su questo l'amministrazione comunale può ben poco: la competenza della manutenzione infatti spetta in parte alla Provincia di Pisa e in parte al Consorzio di Bonifica, enti già tirati in ballo per la questione Egola.
"Durante il sopralluogo a San Donato - si legge nel comunicato-, nella zona appena a valle del ponte che collega la Città della Rocca a Santa Croce, sono stati rilevati accumuli di materiale solido sotto i piloni del ponte e a valle; durante le piene del fiume, questa situazione provoca moti vorticosi che vanno ad incidere pericolosamente sulla sponda sinistra". Ci sono quindi, entrando nell specifico "evidenti erosioni e moti franosi che rischiano di compromettere la salute dell’argine", come ha spiegato l’assessore Guazzini.

Elia Billero