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Rifiuti, la Ecos autorizzata ad ampliare la propria attività. Il sindaco: "Lo considero un colpo di coda velenoso da parte della Provincia morente”

Giacomo Trentanovi, sindaco di Barberino Val D'Elsa

“La scelta di autorizzare l’ampliamento della attività della Ecos è inaccettabile. Lo considero un colpo di coda velenoso da parte della Provincia morente”. Sono le parole di protesta del sindaco di Barberino Val d’Elsa Giacomo Trentanovi che alza la voce contro la decisione, comunicata al Comune negli ultimi giorni di vita della Provincia, di dire sì al rinnovo con ampliamento dei quantitativi di rifiuti speciali e pericolosi da trattare nello stabilimento Ecos, che opera nella zona industriale di Barberino. Il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale permetterà all’azienda di potenziare la propria attività con un movimento di rifiuti pari a 75mila tonnellate annue.

“Il dato corrisponde al quintuplo della sua attività – aggiunge il sindaco - ritengo che tale ampliamento possa avere ripercussioni fortemente negative sul piano ambientale e per la sicurezza dei cittadini della zona e non solo, voglio ricordare che l’area in cui l’azienda è situata è stata definita proprio recentemente a pericolosità idraulica molto elevata quindi soggetta a frequenti alluvioni, l’indice assegnato corrisponde al massimo punteggio di pericolosità: da 2 che era l’area si trova classificata al livello 4, non capiamo come di questo non si voglia tenere conto, i fatti recenti ci danno ragione: nell’ottobre del 2013 abbiamo sfiorato il disastro ambientale con la Ecos alluvionata, fatto che ha messo a repentaglio la sicurezza dell’intera vallata dell’Elsa”.

Sono tanti gli elementi che non quadrano all’amministrazione comunale rispetto alla decisione della Provincia di Firenze che, dopo un no preventivo, deliberato nell’ambito della conferenza dei servizi nel dicembre del 2013, sospende il procedimento per tutto il 2014 e arriva alla fine a ribaltare la propria posizione. “Non condividiamo – prosegue il sindaco - il cambio radicale di linea dopo un anno di sospensione del procedimento, con il quale in sostanza la Provincia ribalta la propria posizione”. “Non è solo l’aver concesso – aggiunge il sindaco - un allungamento dei tempi per un procedimento che avrebbe dovuto concludersi molto tempo prima in quanto legato ad un no preventivo ma anche gli enormi ritardi di Arpat nel segnalare le gravi e numerose irregolarità rilevate a seguito di un sopralluogo, una decina di giorni precedenti alla conferenza dei servizi del dicembre 2013 Arpat effettuò un sopralluogo ma fece pervenire gli esiti soltanto dopo otto mesi, lo scorso agosto, e sono dati importantissimi perché contengono una comunicazione di reato relativa alla Ecos e inviata alla Magistratura”.

Il Comune ha chiesto più volte l’intera documentazione agli uffici della Città metropolitana, ricevendone al momento solo una parte. “Non appena riceveremo i documenti mancanti li esamineremo attentamente - conclude il sindaco – e decideremo il da farsi, non escludendo alcun tipo di azione”.

Fonte: Ufficio Stampa Associato del Chianti Fiorentino Comuni di Barberino Val d’Elsa, San Casciano in Val di Pesa, Tavarnelle Val di Pesa

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