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Mugnai (FI): "La risonanza magnetica resta un miraggio, dalla giunta solo delibere ‘civetta’"

Stefano Mugnai

«L’avevamo detto subito, che la delibera con cui il 4 agosto scorso la giunta regionale annunciava la svolta abbatti-liste d’attesa con apparecchi diagnostici in funzione anche sera e festivi si sarebbe rivelata un atto ‘civetta’, una mossa acchiappaconsenso priva di reali conseguenze benefiche sulle liste d’attesa per risonanze magnetiche e prestazioni di diagnostica per immagini. Purtroppo, questo è uno di quei casi in cui avere ragione non ci rende felici». Ha memoria lunga, il Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale Stefano Mugnai (FI), da anni in prima linea nel denunciare quanto sempre più difficile sia, per certe specialità soprattutto, ottenere una prestazione sanitaria in tempi congrui.

«Ma anzi – rilancia Mugnai – ormai la stanghetta del disagio si è talmente alzata che ci si contenterebbe di tempi compatibili col diritto alle cure e all’assistenza, negato nel caso specifico sollevato ancora oggi dalla cronaca fiorentina de La Nazione e non certo isolato né men che meno circoscritto alla Asl 10 di Firenze».

Secondo Mugnai è il sistema, che va rimesso in discussione. A cominciare «dalla prassi per cui quando i dati si fanno più tragici del tragico, allora si ricorre al metodo delle agende chiuse e non si prendono più prenotazioni, in spregio totale dei diritti dei cittadini che non si recano a chiedere la prestazione così a caso, ma con la richiesta del loro medico che evidentemente ne ravvisa la necessità».

«Dinanzi a questo stato di cose che ormai da anni ha imboccato la via della recrudescenza con esiti tra il paradossale e l’inaccettabile – prosegue il Vicepresidente della Commissione sanità – la giunta ha prodotto solo annunci e delibere prive di ricadute positive se non per il loro riverbero mediatico, benefico solo per la giunta stessa che se ne autocompiace. La verità è che le liste d’attesa sono funzionali a un sistema sanitario regionale sempre in guerra all’ultimo spicciolo per far quadrare i bilanci, che per altro ancora sono fermi al 2012 ma questa è un’altra storia. Come? Facile: inchiodato al suo bisogno da liste d’attesa ossificate, il cittadino è di fatto costretto a rivolgersi alla libera professione, pratica ben più remunerativa per l’azienda sanitaria rispetto all’accesso alle prestazioni in regime ordinario dietro pagamento del ticket. Il meccanismo è completamente da invertire: rimettendo la persona, al posto del soldo, al centro del sistema sanitario regionale».

Fonte: Gruppo Forza Italia - Toscana Consiglio Regionale

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