In scena, al Politeama pratese, il 10 gennaio scorso, la commedia brillante È ricca, la sposo, l’ammazzo - regia di Patrick Rossi Gastaldi. La voglia di leggerezza è stata pienamente appagata. Due ore di esilaranti battute per una storia liberamente ispirata al celebre film del 1971 con Walter Matthau, a sua volta tratto da un romanzo di Jack Richtie. Ottimamente adattata per il teatro da Mario Scaletta, quella andata in scena è una divertente e singolare storia d’amore interpretata da Gianfranco Jannuzzo e Debora Caprioglio. Il resto del cast e, le non meno importanti, scenografie di Salvo Manciagli, poi, hanno contribuito a farne una rappresentazione fresca e divertente dall’inizio alla fine.
La trama è presto detta. Orazio Pignatelli, ricco scapolo nullafacente, dopo gli sperperii di anni, finisce in bancarotta. Incapace di immaginarsi un futuro da povero, opta per il suicidio. Ma la fedele governante Nunziatina, interpretata egregiamente da Antonella Piccolo, unica donna a lui costantemente vicina negli ultimi vent’anni, lo convince a non farlo e a rassegnarsi a prendere moglie. L’importante è che sia ricca. Nonostante Orazio non sia in principio d’accordo, presto si auto convincerà che se la sua sposa oltre che ricca sarà anche orfana non dovrà sopportarla allungo, a costo di ucciderla.
Così, per mantenere le apparenze e, soprattutto, il tenore di vita agiato, l’impenitente scapolo chiederà un prestito all’ usuraio Lucky Bonanno, mafioso portatore di non poche sorprese.
Il termine per la restituzione a questo punto diventa anche il tempo entro il quale il protagonista dovrà riuscire ad impalmare una degna preda. Aiutato dalla ruffiana di turno, e dopo diversi divertenti malintesi, la scelta cadrà su Albertina: imbranata insegnante e ricercatrice di entomologia, dotata di ingente conto in banca e nessun erede al mondo.
Basteranno due giorni per far capitolare la ragazza. Ma l’amore, si sa, può essere imprevedibile, e il piano perfetto può sempre essere disatteso. Dopo esilaranti siparietti di una quotidianità matrimoniale tutt’altro che rosa e fiori, l’ingenuità e la goffaggine maldestra dell’ereditiera, saranno complici di un insperato tenero happy ending, non privo di colpi di scena e momenti di sagace ilarità.
Buoni i tempi comici di tutti gli attori. Impareggiabile la professionalità e la bravura di Gianfranco Jannuzzo. Attore poliedrico dalla comicità naturale, può infatti vantare una lunga carriera costellata di meritati successi. La protagonista femminile, Debora Caprioglio,è stata invece per me una rivelazione positiva. Credibile nel ruolo, ha dato una connotazione simpatica a un personaggio che avrebbe potuto rischiare di essere considerato scialbo. Infine un encomio particolare va all’attrice Antonella Piccolo, che, benché non sia affermata quanto i suoi colleghi, nel ruolo della governante, è stata efficace e divertente, forse ancor più di loro.