Sono ormai otto anni che è aperto il cantiere della 429bis, ma per la realizzazione si dovrà attendere almeno fino al 2017. È questo quello che emerso ieri, giovedì 8 gennaio, durante un'audizione nella VII commissione 'Mobilità e infrastrutture' del Consiglio regionale, in cui si è fatto chiarezza sui tempi del cantiere e si è fatto luce sulle ultime vicende.
La situazione comunque resta ancora molto complessa: la Ics Grandi lavori, l'azienda a cui era stato affidato originariamente l'appalto, è stata esclusa dalla realizzazione del tracciato e attualmente il Commissario Alessandro Annunziati si trova costretto ad affidare i lavori 'a tranci' in modo da non andare incontro ad un bando europeo, così come prevede la normativa: la spesa complessiva da effettuare, infatti, si aggira intorno ai 20 milioni.
A darne una versione della vicenda che ha portato al commissariamento è l'assessore uscente provinciale al Bilancio Tiziano Lepri. Al centro c'è la lievitazione dei costi da 43 a 100 milioni che ha costretto l'Autorità nazionale anticorruzione a redarre un documento e chiedere alla procura regionale della Corte dei conti di valutare un presunto danno erariale.
Nel 2007 la Ics Grandi lavori ha ottenuto l'appalto per un importo di 43 milioni. Solo due anni dopo l'azienda presentò una riserva e chiese più soldi: nel 2011 furono stanziati altri 17 milioni. L'aumento era dovuto all'innalzamento dei costo dei materiali inerti (da 5,19 euro a 14,58 al metro cubo). All'ennesima riserva, questa volta si parlava di altri 50 milioni, l'appalto fu stracciato e si procedette con il commissariamento.
La Ics Grandi lavori intanto fece un decreto ingiuntivo alla Provincia per 5 milioni di euro, cioè la differenza tra quanto era stato riconosciuto all'azienda dopo la prima riserva sull'appalto (22 milioni) e quanto effettivamente erogato con un accordo bonario (17 milioni).
Ma nello stesso tempo, secondo quanto spiega Lepri, la Provincia scopriva che c'erano state delle irregolarità sull'acquisto dei materiali inerti, pagati al costo di 5,19 euro invece di quanto accordato successivamente.
L'Ente ha quindi chiesto l'annullamento dell'atto.