Prosegue l’esperienza delle “Borse Lavoro”, il servizio che il Comune di Livorno ha avviato alcuni anni fa per favorire l’inserimento nel mondo del lavoro di adulti e adolescenti (dai 16 ai 18 anni) a rischio di marginalità sociale o di comportamenti devianti. A queste persone viene data l’opportunità di svolgere un’esperienza formativa protetta all’interno di un contesto lavorativo, con il sostegno e la supervisione di un tutor (personale comunale qualificato del settore Sociale). Il Comune fa da tramite anche per la ricerca di enti, aziende o associazioni disposte ad accogliere i soggetti per il periodo di apprendistato e avviamento al lavoro (di solito della durata di 6 mesi).
Malgrado i pesanti risparmi imposti dalla spending review, il Comune di Livorno riuscirà a garantire anche nel 2015 circa 20 borse-lavoro, grazie allo stanziamento di 50mila euro nel Bilancio recentemente approvato.
Soddisfatta l’assessore al sociale Ina Dhimgjini, che fa notare come l'impegno sul fronte delle esclusioni sociali non sia mai venuto meno. Anzi, sottolinea l’assessore, quest’anno, grazie al know-how acquisito dal Comune in questo tipo di esperienza, è stato possibile per la prima volta aggiungere al tradizionale contributo della Caritas anche quello dell’Ufficio Esecuzione Penale Esterna di Livorno (Ministero di Grazia e Giustizia), in attuazione di un protocollo sottoscritto in aprile con l’Amministrazione comunale per favorire il reinserimento sociale del detenuto.
Nel corso dell’ultima seduta della Giunta Comunale è stata approvata la delibera presentata dall’assessore Dhimgjini che recepisce le Convenzioni con Caritas e Ufficio Esecuzione Penale Esterna. Caritas collaborerà all’iniziativa stanziando 4.200 euro (grazie a un progetto finanziato dalla Fondazione Livorno), mentre dall’Amministrazione Penitenziaria arriveranno 4.600 euro. Queste somme consentiranno di attivare altre borse-lavoro.
L’assessore Dhimgjini ringrazia le realtà coinvolte in questo importante gesto di collaborazione tra istituzioni.