
Ricerca, innovazione, start up e co-working sono ancora la mission del Parco Scientifico e Tecnologico di Prato che raccoglie l'eredità del Creaf e sul quale questa mattina nel corso della seduta del Consiglio provinciale hanno parlato il presidente Matteo Biffoni e il vice presidente Emiliano Citarella.
“Abbiamo deciso di lasciarci alle spalle il passato e provare a capire se, concretamente, sarebbe stato possibile in breve tempo aprire le porte del Parco Scientifico e Tecnologico - ha detto Biffoni – E devo dire che sono rimasto anche sorpreso dalla quantità e varietà delle richieste di partecipazione al progetto, sia da enti e istituzioni che da aziende. Ci siamo dati dunque obiettivi e tempi certi per realizzare uno strumento di cui questa città ha estremo bisogno. Un luogo dove si fa ricerca, innovazione e politica industriale. Aspettiamo anche che la Regione Toscana mantenga il suo impegno, preso da tempo”.
“In questi due mesi abbiamo lavorato al percorso per l'apertura del parco, con un bando per la scelta del gestore che uscirà presto e deciso di partire con il secondo lotto, praticamente terminato – ha aggiunto Citarella, che ha seguito da vicino tutte le fasi del progetto – Aziende della meccanica, formazione e co-working hanno fatto richieste. E centri di ricerca qualificati del territorio toscano, quali PIN e Università di Firenze, hanno manifestato interesse anche per ampi spazi, dove collocare laboratori. C'è nel distretto un rinnovato interesse di imprese, imprenditori e associazioni di categoria”.
Animato il confronto fra i consiglieri Pd presenti, che hanno sottolineato l'assenza sia di Andrea Bonacchi di “Forza Prato” che di Roberto Cenni di “Per Prato”.
Il capogruppo Pd Alberto Vignoli ha espresso apprezzamento per il lavoro fatto, puntando l'attenzione anche sul coinvolgimento stretto dei sindaci della provincia, “i Comuni hanno investito molto su questa struttura e ne sono promotori – ha detto – Dalla Regione Toscana ci aspettiamo per Prato impegni seri e concreti”. Giulia Anichini (Pd) è intervenuta per ribadire il valore del progetto parco scientifico “nel quale noi consiglieri anche nella scorsa legislatura abbiamo sempre creduto perché rappresenta uno strumento necessario per Prato. L'interesse dei centri di ricerca mi pare di grandissimo valore – ha concluso – Dà impulso alla collaborazione che velocizza i processi di innovazione”. Infine Emanuele Pacini (Pd) ha ricordato che “sul Parco la Provincia mai si è tirata indietro e il progetto è tuttora valido, una struttura a servizio della città. Nelle aziende pratesi si fa ricerca ogni giorno, ma ognuno da solo e con i propri mezzi, c'è bisogno di coordinamento e di un salto di qualità”.
Fonte: Provincia di Prato
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