Ciaramba che sopresa, se questa è la partenza le prospettive non promettono bene.
Con la nuova gestione del Questore di Lucca i poliziotti che si vedono negare le ferie per esigenze di servizio devono subire anche il mancato riconoscimento della prevista monetizzazione.
Questo è quanto accaduto recentemente ad un Poliziotto, l’Amministrazione gli nega la concessione di un periodo di ferie motivando tale scelta con la generica frase a timbro “non concesse per esigenze di servizio”, lui da buon soldato attende e successivamente presenta una nuova richiesta per un altro periodo.
Nulla da fare per l’Amministrazione stesso timbro stesso diniego, non solo non si preoccupa nemmeno di collocarlo in Congedo Ordinario d’Ufficio.
Il Poliziotto che nel frattempo entra in servizio al Commissariato di Viareggio chiede lumi al nostro sindacato che immediatamente si attiva presentandosi personalmente dall’ex Questore di Lucca dr. Claudio CRACOVIA.
Viene recepito il suo parere favorevole verso il Ministero dell’Interno su una eventuale richiesta di monetizzazione del congedo ordinario non fruito.
Il dipendente informato prepara la domanda ma in maniera del tutto atipica sebbene indirizzata al Questore di Lucca non gli viene accettata e protocollata da un Ispettore in servizio al Commissariato di Viareggio.
Solo successivamente il dipendente informato delle condizioni di legge sulla trasmissibilità degli atti inoltra tramite l’ufficio di appartenenza altra richiesta di monetizzazione delle ferie non fruite al nuovo Questore di Lucca dr. Vincenzo Ciarambino.
Oltre che la Beffa il Danno, il Questore emette un provvedimento di diniego, citando a giustificazione la recente normativa del Dipartimento della Funzione Pubblica sull’abrograzione dell’istituto della liquidazione delle ferie non godute.
Il Sindacato eccepisce ritenendo che il Questore ha agito o in maniera pretestuosa o mal interpretando la normativa.
La disposizione, inserita in un testo normativo recante misure di riduzione e razionalizzazione della spesa pubblica, è diretta a colpire giustamente gli abusi dovuti all'eccessivo ricorso alla monetizzazione delle ferie non fruite a causa dell'assenza di programmazione e di controlli da parte della dirigenza sulle ferie dei dipendenti e dell'utilizzo improprio delle possibilità di riporto consentite dalle clausole di accordi e contratti e a favorire una maggiore responsabilizzazione nel godimento del diritto alle ferie.
La ratio del divieto non include pero alcuni casi specifici tra cui quello del poliziotto in questione poiché ciò comporterebbe una preclusione ingiustificata e irragionevole per il lavoratore il cui diritto alle ferie maturate e non godute per ragioni di servizio deve comunque essere riconosciuto economicamente.