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Laura Vigni (Sinistra per Siena): "Dieci domande sul Monte dei Paschi"

Laura Vigni

Individuare le responsabilità del disastro compiuto ai danni della Banca Monte dei Paschi di Siena è diventata una gara ad ostacoli contro il tempo e contro gli innumerevoli interessi personali, di partito e di lobby di potere più o meno occulto. L’esperienza di questi ultimi anni ci conferma che lo sforzo per giungere ad alcuni pezzi di verità non è proporzionale all’impegno ed alla dedizione profusi. La sensazione è quella di trovarsi davanti ad un muro di gomma fatto di interessi e coperture che coinvolgono senz’altro i principali organi di vigilanza bancaria e di Borsa, ma non solo. Di fronte alla sterminata mole di illeciti compiuti dalla precedente dirigenza della Banca ed ad un impegno solo di facciata da parte dei suddetti organi istituzionali appare evidente come il tentativo di fare piena luce su quanto accaduto e sulle responsabilità sia veramente un obiettivo difficilmente raggiungibile.
Non disponendo delle 30.000 pagine di documenti sequestrati dalla Guardia di Finanza, attualmente a disposizione della magistratura milanese, la base dei nostri spunti e delle nostre riflessioni è costituita dai dati di bilancio della Banca, dalle comunicazioni dell’attuale dirigenza e dalle poche notizie pubblicate dai giornali o di servizi giornalistici televisivi come la recente puntata di Report.
L’inchiesta condotta dai giornalisti di Report peraltro offre spunti interessanti e più che fornire risposte, pone un considerevole numero di quesiti a cui la Magistratura, gli organi di Vigilanza, l’attuale management delle Banca, ed i principali partiti politici dovrebbero dare risposte urgenti e chiare.
A quanto ammontavano i crediti deteriorati di Banca Antonveneta al momento dell’acquisto da parte di BMPS e soprattutto chi erano i prenditori più importanti?

  1. A quanto ammontano realmente i crediti deteriorati di BMPS? Chi sono i maggiori prenditori? Chi ha concesso tali prestiti e sulla base di quali garanzie? Quali sono gli interventi che Profumo e Viola hanno attuato per recuperare i suddetti prestiti?
  2. Perché i prestiti facili sono stati erogati solo ad alcuni personaggi ben noti dell’imprenditoria nazionale, mentre molti piccoli imprenditori, magari con una affidabilità migliore non hanno potuto godere di tali vantaggi?
  3. Quel è stato il ruolo della Banca d’Italia? Risponde al vero che Banca D’Italia viene a conoscenza della situazione del derivato Alexandria già dal 2010, e pochi mesi dopo anche del derivato Santorini, tanto che al riguardo invia una segnalazione a Viola e Profumo il 6 giugno 2012, perché tali perdite non vengono immediatamente registrate a bilancio e perché non si provvede ad informare il mercato? Banca d’Italia ha svolto correttamente e compiutamente l’attività di verifica e di controllo che gli imponeva la legge ed il regolamento in merito all’operazione di acquisizione di BAV da parte della Banca BMPS al prezzo di oltre 17 miliardi di euro, in assenza di una normale attività di “due diligence” e senza clausole di salvaguardia per le sopravvenienze passive? Perché è stata ignorata completamente il documento del 9 marzo 2007 della filiale di Padova? Perché pur a conoscenza dell’inadeguata patrimonializzazione di BMPS ha permesso che la stessa procedesse all’acquisto di BAV?
  4. Qual è stato il ruolo della Consob? Come mai Vegas (Consob) pur essendo informato da Banca d’Italia in merito al derivato Alexandria già dal giugno 2012 ne dà comunicazione ai mercati solo a gennaio 2013 ? Perché Consob ha fornito con grave ritardo importanti informazioni al mercato?
  5. A che partita giocano Profumo e Viola e per chi giocano? Erano a conoscenza che nei bilanci della Banca del 2011, 2012, 2013 alcuni derivati erano stati contabilizzati come titoli di stato? Perché Profumo e Viola si rendono conto con grave ritardo del drenaggio di una rilevante quota di liquidità da parte di banca Nomura, ma evidenziano tale anomalia solo dopo il ritrovamento del “ Mandate Agreement” dentro la cassaforte di Vigni ? Quali sono i reali obiettivi e le strategie perseguite da Profumo e Viola nel corso del loro mandato e soprattutto nelle ultime settimane dopo la severa bocciatura da parte della BCE ?
  6. Perché la Banca BMPS aveva un ufficio al Ministero dell’Interno? Quali attività veniva svolta da Rossi in quell’ufficio? Se tutto questo ha inizio con il Governo Amato, quali altre banche oltre a BMPS avevano un Ufficio al Ministero dell’Interno?
  7. Quali interventi ha promosso o intende promuovere la Magistratura nei confronti dello Sato del Vaticano per verificare i movimenti dei 4 conti aperti presso lo IOR?
  8. Qual è stato il ruolo della politica locale e nazionale? Chi sono i politici locali e nazionali che hanno favorito Mussari nell’ascesa al ruolo di Presidente della Fondazione, successivamente alla Presidenza della Banca ed infine alla Presidenza dell’ABI? Chi sono i politici locali e nazionali che hanno voluto Profumo e Viola al posto di Mussari e Vigni? Su quali principi ci si è basati per effettuare tali scelte? Si voleva la continuità o il cambiamento rispetto alla precedente gestione?
  9. Quali rapporti c’erano tra Mussari, Tremonti e Vegas e quale ruolo hanno avuto nella vicenda BMPS Amato, Bassanini, Tremonti, Tarantola e Saccomanni?
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