In questi giorni sono ospiti di gonews.it Roberto Bensi e Alessandro Cecchi, due studenti del liceo Virgilio che partecipano al progetto di Alternanza scuola-lavoro. Il servizio che riportiamo è frutto di un'inchiesta svolta dai due ragazzi.
Rabbia, pessimismo, rassegnazione. Questo emerge dalle dichiarazioni dei commercianti del centro storico di Empoli. “Non sento nemmeno che è Natale” , dice una commessa di un negozio di vestiti. Tranne poche eccezioni, gli effetti della crisi economica rispecchiano un sostanziale peggioramento delle vendite rispetto allo scorso anno.
Le cause del calo delle vendite non si possono però ricercare solo nella crisi che da anni investe l’Italia. Chiara a questo proposito l’opinione del responsabile sindacale della Confesercenti dell’Empolese Valdelsa, Lapo Cantini: "la crisi economica è indubbiamente una delle cause principali, ma c’è da considerare anche un generale cambiamento degli stili di vita, non si ostenta più la ricchezza, ma si tende a ricercare la sobrietà. Sono previsti peggioramenti nel settore della ristorazione, e un aumento delle vendite di prodotti alimentari. Le famiglie organizzeranno in famiglia il cenone di Natale”.
I centri commerciali, con le loro aperture domenicali e i loro parcheggi gratuiti, attirano sempre più persone, lasciando vuote le vie del centro storico empolese. “Non è più Empoli – dice la proprietaria di un negozio di vestiti – non si vede più un empolese in giro”. Estremamente positive secondo alcuni commercianti, inutili secondo altri, le iniziative promosse dal Comune di Empoli per la rivalorizzazione del centro storico. Gli eventi organizzati dal Comune portano nel centro storico di Empoli molte persone, ma solo nei fine settimana.
E a chi vede un debole miglioramento, “miglioramento è un parolone – risponde il titolare di un outlet – è come, se non peggio, degli altri anni, e la causa non è solo il centro commerciale”.
Per molti una delle cause principali è il generale degrado del centro storico di Empoli che non ha più la capacità di attirare potenziali clienti: "Furti, sputi sulle vetrine, scritte sui muri e depositi di rifiuti sono all’ordine del giorno - lamentano alcuni commercianti- Inutili gli sforzi dell’amministrazione comunale, che è intervenuta posizionando nuove videocamere di sorveglianza. E' troppo scarsa la presenza di forze dell’ordine nel centro storico".
Secondo molti commercianti un problema è anche il fatto che i negozi sulle strade del centro di Empoli vendono merce molto simile. “Chi vuol comprare viene dove c’è da scegliere” dice una negoziante; ma è anche vero che alla base c’è un radicale cambiamento nel modo di comprare: “uno viene in Empoli se sa già cosa comprare” dice il titolare di un negozio di abbigliamento.
Anche le previsioni per il periodo natalizio non sono positive. Finché la maggior parte dei soldi dei consumatori finirà i tasse, i regali saranno fatti, ma saranno di minor pregio. Tra i commercianti si parla di “vendita del pensierino. E' più facile vendere i calzini firmati rispetto ad una giacca".
Gran parte dell’affluenza è attesa negli ultimi giorni prima di Natale. I clienti aspettano di riscuotere le tredicesime prima di fare acquisti, si può pertanto dire che quello di quest’anno sarà un ‘Natale in ritardo’.
L’anticipazione al 6 gennaio del periodo dei saldi, induce le famiglie a rimandare gli acquisti con conseguente calo dei guadagni ai danni dei commercianti. “Pensavamo di vendere molto di più - dice una commessa di un negozio di scarpe e borse – la gente aspetta gli sconti”. Ed è proprio chi si può permettere di fare sconti alla clientela che, nonostante la crisi, riesce comunque ad aumentare le vendite: “non ci si può più permettere di vivere sulle nuvole”, dice il titolare di un negozio di gioielli che, grazie a una speciale campagna di promozioni è riuscito ad aumentare le vendite.

Alessandro Cecchi e Roberto Bensi