Lunedì e martedì prossimi parte il secondo ciclo di incontri del corso di educazione finanziaria promosso dalla Caritas Diocesana di Pescia, con la partecipazione delle Misericordie di Monsummano e di Uzzano, che ospitano e collaborano alla realizzazione del corso, la Pubblica Assistenza di Buggiano, la Croce Oro di Ponte Buggianese e l'Arci provinciale.
Il corso, realizzato dalla Fondazione "Un Raggio di Luce" Onlus di Pistoia e iniziato lunedì 10 novembre, prosegue fino a febbraio con altri tre incontri alla Misericordia di Monsummano (lunedì 15 dicembre, lunedì 12 gennaio, lunedì 9 febbraio), in via Empolese, dalle 17 alle 19, e ulteriori tre incontri presso la Misericordia di Uzzano (martedì 16 dicembre, martedì 13 gennaio, martedì 10 febbraio), in via Provinciale Lucchese 181, con le stesse modalità di orario. «Le due sedi, in giorni consecutivi, vedranno replicati gli stessi argomenti e le stesse tematiche – spiega il responsabile di Caritas Antonino Ruggiero –la doppia sede è per permettere a tutti di poter accedere all'una o all'altra serata, in alternativa, ed a distanza ravvicinata». Le lezioni di dicembre verteranno sul tema "La corretta gestione del credito", mentre le serate di gennaio e febbraio saranno "Prevenzione dall'indebitamento".
Un buon livello di educazione finanziaria può aiutare le famiglie ad intraprendere scelte più vantaggiose nella scelta di un mutuo, sostenere le scelte di un giovane lavoratore intenzionato ad integrare lo stipendio, soccorrere un nonno che desidera fare un regalo speciale al nipote, assistere i lavoratori nella scelta di un piano pensionistico adeguato, e così via! Attraverso la diffusione dell‘educazione finanziaria i cittadini imparano a prendersi cura del proprio denaro e a far scelte consapevoli in materia economico-finanziaria.
Il corso, aperto a tutti, è stato però pensato per alcune specifiche categorie: i beneficiari di "Dare credito all'inclusione sociale", progetto di Prestito Sociale della Regione Toscana; i membri degli enti e dei centri di ascolto del Prestito sociale; le donne del progetto "Madame Corbeille”.
Fonte: Ufficio Stampa
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