In questi giorni l'Azienda Regionale del Diritto allo Studio Universitario (ARDSU) ha discusso della chiusura delle case dello studente nel periodo natalizio.
La proposta unidirezionale dell'ARDSU è stata quella di chiudere quattro residenze - Salvemini, Calenzano, via del Mezzetta e Padiglione 38 - ignorando completamente la mobilitazione dell'anno scorso che aveva visto un gran numero di studenti contestare questa decisione. Anche se la lotta dell'anno scorso ha portato i suoi frutti (apertura di tutte le residenze a titolo gratuito, diversamente da quanto imposto dall'Azienda), evidentemente la visione dell'ARDSU resta sempre quella: totale chiusura davanti alle richieste degli studenti.
In concomitanza del Consiglio di Amministrazione dell'Azienda del 10 dicembre, infatti, gli studenti in presidio hanno fatto sentire le proprie ragioni. Nonostante ciò l'ARDSU non ha fatto nemmeno un passo indietro a riguardo.
NE PRENDIAMO ATTO.
La sera stessa si è tenuta un'assemblea tra studenti, durante la quale si è parlato di nuovo di questo problema, senza cedere sulle nostre richieste, e del diritto allo studio in generale.
In un periodo di crisi nel quale governi e regioni stanno continuando a tagliare sullo stato sociale, anche la “virtuosa” Toscana intende “razionalizzare” i costi del diritto allo studio sulle spalle degli studenti.
Troviamo inaccettabile che sotto la maschera della “razionalizzazione” siano negati i diritti essenziali degli studenti - come l'alloggio e l'istruzione -, a maggior ragione considerando che il risparmio dovuto all'operazione di chiusura sarebbe ridicolo e ininfluente rispetto al bilancio dell'Azienda.
Da sempre ci siamo scontrati con una visione che vede l'alloggiato come un ospite nella propria casa e non come un effettivo abitante di uno spazio suo di diritto.
Per questo invitiamo tutte/i a partecipare al PRESIDIO del 17 dicembre alle ore 15 davanti la sede dell'ARDSU in viale Gramsci, 36.
Fonte: Ufficio stampa