Da anni la questione degli “ospiti” stranieri cioè la vicenda degli extracomunitari e degli zingari riempie le cronache dei giornali e svuota le casse dello Stato.
Col passare del tempo il fenomeno è aumentato progressivamente. Nel 2001 gli stranieri presenti in Italia erano poco più di un milione. Oggi sono oltre cinque milioni.
Una progressione inarrestabile che sta preoccupando i cittadini i quali, non a torto, ritengono che in una situazione di risorse pubbliche scarse gli “aiuti” agli stranieri sottraggono l’indispensabile agli italiani.
Di fronte all’apparente ineluttabilità della “invasione” qualcuno ha pensato, ovviamente snobbato dai più, che forse l’invasione faceva comodo. Troppe onlus, troppi enti interessati, troppi volontari, tanti finanziamenti. Troppo di tutto per credere che ci si muoveva solo per senso umanitario. Questo era il dubbio che da tempo si stava insinuando in molti osservatori.
La vicenda di Roma ha dato ragione agli “eretici” che osavano mettere in dubbio l’inossidabile altruismo di certi personaggi e certe associazioni.
C’è però da domandarsi come hanno fatto a non accorgersi che qualcosa non andava, che i conti non tornavano, coloro che in rappresentanza di istituzioni e partiti hanno visitato per anni i campi di accoglienza.
Come è possibile che non si siano accorti che tra i fondi milionari stanziati e la qualità dell’assistenza fornita c’era un abisso.
Sui campi di accoglienza e sui loro “ospiti” i visitatori vip hanno detto di tutto, ma non hanno avuto la elementare accortezza di fare quattro conti, confrontando i finanziamenti milionari con i miseri servizi forniti.
Tanto era il divario fra le cifre stanziate, certamente a conoscenza dei visitatori vip, e i servizi forniti, che per comprendere chi erano e dove erano i veri ladri non c’era necessità di ricorrere ad un computer, ma sarebbe stato sufficiente un pallottoliere. Ma così non è stato, con la conseguenza che i ladri, i brutti e i cattivi erano solo e sempre gli altri.
Roberto Ferraro, responsabile NCD San Miniato