Una caldaia che funziona con gli scarti della lavorazione del legno. ‘Protagonista’ di un intervento all’insegna dell’efficienza energetica e del rispetto dell’ambiente. L’ha costruita Innovatec, società del gruppo Kinexia leader in progettazione e realizzazione diservizi di smart energy, alle serre dell’azienda agricola Cammelli, nel parco agricolo dell’Arno.
L’installazione di una caldaia a biomasse permetterà di ridurre notevolmente le emissioni inquinanti nell’atmosfera e i consumi di energia.
All’inaugurazione, questa mattina, erano presenti l’assessore all’ambiente Alessia Bettini e il presidente del Quartiere 4 Mirko Dormentoni.
La Cammelli consumava infatti circa 150mila litri di gasolio all’anno, corrispondenti all’emissione in atmosfera di circa 400 tonnellate di anidride carbonica (Co2) annue. L’intervento di Innovatec porterà un risparmio di circa 1993 tep (tonnellate equivalenti di petrolio) all’anno. Le caldaie a biomasse consentono infatti di utilizzare scarti di lavorazione del legno per produrre energia termica, riducendo la dipendenza dalle fonti di natura fossile, come il petrolio.
Nello specifico è stata installata, in un’area della serra non adibita a coltivazione, una centrale termica a biomassa legnosa (cippato/pellet) con una potenza termica di 930 kw, in parallelo al sistema di riscaldamento esistente a servizio dell’attività serricola.
«La storia della Cammelli – ha sottolineato l’assessore all’ambiente Alessia Bettini – fa capire quanto sia importante rivoluzionare anzi capovolgere il modo di produrre energia. L’innovazione tecnologica applicata alla sostenibilità ambientale garantisce di ridurre i costi per le aziende e l’impatto sul territorio. Se è vero che il verde è il colore della speranza, proprio perché abbinato alla natura e alla sua rinascita, allora la ‘green economy’ può rappresentare per Firenze e il resto del Paese qualcosa di più concreto di un sogno collettivo: una nuova frontiera, cioè un’occasione di ripresa, un’opportunità di crescita, una leva contro la crisi. Occorre un’economia più a misura d’uomo, attenta alle comunità e ai territori. E proprio per questo più sostenibile e competitiva. E quello della Cammelli può essere un esempio importante anche per altri imprenditori».
«Si tratta di una nuova centrale termica a biomasse che riscalda serre con coltivazioni idroponiche. Un progetto - spiega il Presidente del Quartiere 4 Mirko Dormentoni - di grande validità ambientale che garantisce risparmio energetico, minore consumo di suolo e sviluppo della filiera a km zero. L'azienda Cammelli sta diventando sempre più un'eccellenza, il nostro obiettivo è aiutare a crescere tutte le realtà agricole della zona, grandi e piccole, perché vuol dire ambiente, difesa del suolo, salute, sviluppo economico ed occupazione».
«L’intervento propostoci da Innovatec durante la scorsa primavera – ha spiegato Alessio Cammelli, uno dei titolari dell’azienda – si andava ad inserire perfettamente nell’ambito di un progetto di rinnovamento agronomico che stavamo in quel momento mettendo in piedi. Alcuni mesi fa avevamo deciso di provare a produrre il basilico in coltura idroponica, cioè "sull'acqua": all'interno di vasche contenenti acqua ed una miscela di concimi e microelementi mirati all'alimentazione delle piante da coltivare, si vanno ad inserire dei vassoi di polistirolo contenenti le suddette piantine che invece di radicare nella terra, vedono crescere le proprie radici direttamente nell’acqua, riducendo notevolmente i tempi di crescita e la necessità di trattamenti fitosanitari. Rimaneva il problema dello sfruttamento delle vasche nei mesi invernali, poiché il basilico necessita di 20° per crescere ed il vecchio sistema di riscaldamento a gasolio non era più economicamente ed ecologicamente sostenibile».
«Con l’intervento di Innovatec – ha aggiunto Cammelli - si è ottenuta la quadratura del cerchio, potendo nuovamente contare su un sistema di riscaldamento invernale ad un costo sostenibile, abbiamo potuto realizzare le vasche contando sulla possibilità di poterci produrre 365 giorni all'anno. Inoltre, un altro aspetto fondamentale della conversione a biomassa, sta nell'accorciamento della filiera del combustibile: fino a ieri serviva gasolio prodotto come tutti sappiamo mediante raffinamento di petrolio proveniente da ogni parte del mondo. Oggi bruciamo cippato (ossia legna "tritata") che costa molto meno del gasolio e che proviene dai boschi dell’Appennino pistoiese. Penso di poter dire che così sia la natura che l'economia locale ringraziano.
La coltivazione idroponica si è poi dimostrata molto interessante anche per altri tipi di coltura: attualmente coltiviamo lattuga multifoglia, ma stiamo sperimentando la produzione di altre tipologie di coltivazioni».
«L’installazione rientra nell’ambito del Progetto Serre di Innovatec, sviluppato per il settore della florovivaistica, del comparto ortofrutticolo e della serricoltura - ha dichiarato Flavio Raimondo, amministratore delegato di Innovatec - oltre a diminuire le emissioni in atmosfera, tali soluzioni permettono ai serricoltori, senza alcun investimento privato, di ottenere un risparmio immediato di circa il 50% del costo dell'energia, di razionalizzare i consumi grazie alle nuove tecnologie impiegate e persino di utilizzare la biomassa autoprodotta con certificazione di qualità».
«Queste importanti modifiche hanno fatto da traino alla crescita della nostra azienda – ha concluso Cammelli - permettendoci di realizzare un incremento del 25% di fatturato rispetto all'anno scorso, nonostante l'attuale condizione dell'economia generale, e hanno generato 5 nuovi posti di lavoro, infatti, ad oggi siamo 50 persone a lavorare in questa azienda e non escludiamo di assumere ulteriore personale nel corso della primavera del 2015, quando l'intero sistema delle caldaie e delle vasche sarà a regime».