Sta iniziando il trasferimento in Via S.Croce all'Osmannoro 24 dell’Ufficio delle Dogane di Firenze dall'attuale collocazione in Via Panciatichi 17 e 14.
E' risultato inutile ogni tentativo di ottenere un confronto fattivo con Agenzia delle Dogane (nelle sue varie articolazioni gerarchiche), volto ad individuare soluzioni alternative. E' emersa la possibilità di trasferire la sede presso l' Interporto di Gonfienti (Prato), la cui proprietà si è detta disponibile ad un comodato gratuito dei locali, ma l'Agenzia ha perseguito una scelta altamente onerosa: il trasferimento avviene in un immobile Fip, preso in locazione per 9 anni senza possibilità di recesso e con spese di adeguamento funzionale e di manutenzione straordinaria e ordinaria a totale carico dell'Agenzia. Sono stati già spesi centinaia di migliaia di euro per il solo adeguamento degli impianti.
In violazione degli obblighi di trasparenza e correttezza, è reso difficile l'accesso fisico e documentale delle parti sindacali, per verificare il rispetto delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori presso la nuova sede.
Non sono state ancora fornite – nonostante sia previsto il trasferimento del personale entro il 12 dicembre - tutte le certificazioni di legge (certificato di agibilità previsto per gli immobili privati; certificati di conformità relativi a tutti gli impianti strutturali; certificati autorizzativi per cambio di destinazione d'uso di alcuni locali; certificazione antincendio dei vari ambienti), tanto che il Documento di Valutazione del Rischio ha dichiarato non idonei i locali della nuova sede.
Le caratteristiche della nuova sede contrastano con la necessità dell'Ufficio Doganale di disporre di un magazzino in cui depositare in sicurezza merci, anche di notevole qualità e valore: la zona è classificata come “area sensibile già vulnerata da fenomeni di inondazione e soggetta a rischio idraulico”; i locali destinati a magazzino non sono accessibili da mezzi appena superiori ad un furgone (un camion si è già incastrato nella rampa di accesso) e non è stata ancora realizzata la prevista piattaforma esterna coperta per lo scarico delle merci .Risulta inoltre di difficile accessibilità con i mezzi pubblici (è presente la linea ATAF 29 BC con corse ridottissime) – accessibilità necessaria perchè molti adempimenti comportano un contatto diretto e frequente con l’Ufficio – ed è collocata in zona presto interessata da vasti cantieramenti (termovalorizzatore, nuova pista Aereoporto, terza corsia autostrada).
La vicinanza con il futuro termovalorizzatore (400 m in linea d'aria) desta preoccupazione nei lavoratori per i potenziali rischi per la salute di chi presta attività lavorativa in quell’area, che hanno portato la ASL Firenze Nord-Ovest, competente per territorio, a prevedere per tutta la popolazione che risiede e/o lavora nell’area di ricaduta degli inquinanti un piano di sorveglianza sanitaria e di monitoraggio dello stato di salute.
Sindacalmente siamo anche preoccupati per il riflesso del trasferimento sull'indotto (piccoli e medi trasportatori, confezionatori, imballatori dei prodotti, piccola, media e grande distribuzione, fornitori di servizi sia professionali che logistici, case di spedizioni ecc.... : la Società Magazzini Generali ha già licenziato alcuni addetti alla movimentazione della merce) e sul lavoro dell'Ufficio Dogane di Firenze : non ci sono vincoli che impongono di rivolgersi all'Ufficio territorialeper le operazioni di sdoganamento, quindi i professionisti e intermediari del settore indirizzeranno le aziende verso realtà doganali più facilmente raggiungibili ed efficienti in termini di infrastrutture e servizi.
Per questo siamo in stato di agitazione e continueremo nella nostra azione, chiedendo al Prefetto, al Sindaco di Firenze, alla Regione, alla ASL e a tutte le autorità vigilanti di intervenire
Fonte: R.S.U. Ufficio Dogane, Cgil, Cisl, Uil, Usb e Flp