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Bambina intollerante rifiutata all'asilo, il Comune risponde alle accuse

“In relazione all’articolo pubblicato il 27.11 sul quotidiano Il Tirreno, cronaca locale, dove si insinua una mancata volontà dell’Amministrazione di accogliere presso la struttura di Nido d’Infanzia Peter Pan di San Romano una bambina con presunta intolleranza alimentare si precisa quanto segue.

Il pediatra di libera scelta ha inviato all’Amministrazione, in data 15.09 un certificato dove si individua la patologia come allergia e non intolleranza. Si fa presente che in tali casi la deliberazione della Regione Toscana del 20.02.2012, n. 112 prevede, al fine di tutelare la salute dei minori e assicurare il personale che deve attuare la somministrazione dei farmaci, la consegna alla struttura ospitante, prima dell’inserimento, di un piano terapeutico personalizzato redatto o dal Pediatra di Libera scelta o dall’Azienda sanitaria che indichi la descrizione dell’evento che richiede la somministrazione del farmaco (con l’attivazione della formazione in situazione di casi specifici), la dose da somministrare, le modalità di somministrazione e di conservazione del farmaco, la durata della terapia. Unitamente a tale documentazione è inoltre necessaria il consenso della famiglia alla somministrazione dei farmaci da parte del personale educativo.Attualmente tale documentazione non è stata consegnata.

L’amministrazione si è, quindi, rivolta all’Azienda sanitaria per ottenere quanto richiesto dalla delibera regionale. La Asl si è attivata per prendere in carico dal punto di vista terapeutico la questione e ha previsto per domani, 28 novembre 2014, la visita della bambina da parte della specialista, dopo gli opportuni accordi con la madre presi in data 26 novembre 2014.

Si fa presente inoltre che l’amministrazione, sempre in collaborazione e su consiglio dell’Azienda sanitaria, ha provveduto a modificare il menù del servizio di Nido eliminando le sostanze nocive per la salute della bambina. Abbiamo inoltre con la collaborazione della Cooperativa, provveduto ad eliminare i materiali di uso comune nell’attività di nido che potessero comportare un rischio.

Ci spiace sottolineare come, di fronte ad un’accusa di tale gravità, il giornalista autore dell’articolo non abbia sentito l’esigenza di informarsi anche presso i servizi pubblici coinvolti, in primis questa amministrazione, presso la Cooperativa che gestisce la struttura e l’Azienda sanitaria.

I servizi educativi del Comune di Montopoli in Val d’Arno, attivi ormai da più di 15 anni, hanno sempre assicurato l’accoglienza, sulla base chiaramente dei posti disponibili, di tutte le bambine e i bambini che hanno fatto domanda, senza alcun tipo di discriminazione ed anche in questo caso opereremo in tal senso non appena avremo i documenti necessari in primo luogo per la sicurezza e la salute di chi viene accolto nel servizio.”

Fonte: Comune di Montopoli in Val d'Arno

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