Sblocca Italia, nomen omen per il provvedimento del governo Renzi già attuato in molte città italiane. Anche San Miniato ne ha approfittato per la difesa del suolo: molti cantieri saranno velocizzati e saranno affidati alle ditte competenti entro fine anno.
Il tema del dissesto idrogeologico e della messa in sicurezza del territorio è stato affrontato alla conferenza stampa tenutasi nel palazzo comunale di via Vittime del Duomo oggi, mercoledì 26 novembre, alla presenza del sindaco Vittorio Gabbanini, dell'assessore ai lavori pubblici Manola Guazzini e della geologa Monica Salvadori. La rapidità negli interventi sul fiume Egola e sui vicoli carbonari è stata causata dal decreto Sblocca Italia, a cui ha fatto seguito l'attuazione regionale Sblocca Toscana. Per altri lavori ha influito l'assegnazione del titolo di 'somma urgenza'.
Le cifre - Nel totale si parla di investimenti da 7 milioni di euro, che andranno a finanziare lavori divisi per macroaree da attuare da oggi fino all'autunno del 2015. Una parte è stata dedicata al bacino di Roffia, una cassa d'espansione dell'Arno da 9 milioni di metri cubi d'acqua messo in sicurezza grazie alle paratie che regoleranno il flusso d'acqua.
Le aree di intervento - Partiamo con il fiume Egola: entro fine anno si concluderanno i lavori di messa in sicurezza nelle località Genovini, Fornacino e Palagio. La questione ponte sull'Egola e il rifacimento dell'argine in zona Corazzano sarà chiusa a primavera inoltrata. L'investimento da 500mila euro a La Serra e in località Canuto a Ponte a Egola dovrà aspettare l'autunno del prossimo anno.
Torniamo al capoluogo: interventi anche per il vicolo carbonaio che dalla chiesa di Santo Stefano si collega alle scuole medie. Entro fine anno verrà consegnato il progetto esecutivo. Saranno sistemate anche la frana di via Bagnoli entro inizio 2015 e il cedimento in località Stibbio e in via Bassa. Rimanendo a San Miniato, partirà anche la bonifica della discarica in località Scacciapulce.
Un'altra parte dei lavori riguarderà la zona industriale di San Donato, con l'impianto di sollevamento, necessario per far defluire i rii in piena all'interno dell'Arno ed evitare le esondazioni, e la sistemazione del rio Malucco.
I lavori alle aziende del territorio - Il Comune potrà seguire ancora più da vicino questi lavori, dopo essere incappato suo malgrado al doppio fallimento nei cantieri del bacino di Roffia, poiché saranno incluse a partecipare solo ditte del territorio e del comprensorio. Ciò è possibile grazie all'importo finanziario non elevato di ogni cantiere, precisamente sotto i 500mila euro. Le opere più grandi sono state 'spacchettate' per permettere questo processo.
Nel futuro - Da oggi può partire la calendarizzazione e l'impostazione dei lavori che partiranno il prossimo anno e saranno attuati nel 2016. Ad esempio, i rii in località San Donato necessiteranno di un più esteso impianto di sollevamento, per collegarli tra di loro e far confluire le acque in eccesso nell'Arno.

Elia Billero