Ospedale 'San Giuseppe', Astro dona al Centro donna un sistema da 45mila euro per l'analisi dei linfonodi

(foto gonews.it)


Alla conferenza stampa di oggi, mercoledì 19 novembre, tenutasi nella sala riunioni dell'ospedale 'San Giuseppe' di Empoli, i medici Claudio e Antonio Caponi, il direttore generale Monica Piovi e il direttore del dipartimento diagnostica Sandro Santini hanno voluto ringraziare Astro (Associazione per il sostegno terapeutico e riabilitativo in oncologia), nella persona del presidente Paolo Scardigli, della donazione al 'Centro donna' dell'Asl 11.

E’ un impegno, quello di Astro, che si è concretizzato con l’acquisto dell’apparecchio per la linfoangiografia a fluorescenza con verde di indocianina compiuto da Astro per il Centro Donna dell’Asl 11.

Nei giorni scorsi è stato consegnato ed installato all’ospedale “San Giuseppe” di Empoli, nei locali al primo piano del blocco C dove è ubicato il Centro Donna, questa nuova tecnologia del valore di 45mila euro, che consente di analizzare il linfonodo sentinella offrendo risultati sovrapponibili all’impiego dei radioisotopi, ma che evita alla paziente lo stress dell’attesa e  il viaggio presso la medicina nucleare di un’azienda sanitaria vicina.

La generosa e cospicua donazione di Astro permette all’Asl 11 di applicare una nuova metodica per l’individuazione del linfonodo sentinella, che si basa sulla osservazione intraoperatoria e transcutanea dei vasi linfatici e del linfonodo sentinella tramite la fluorescenza data da un colorante vitale, il verde indocianina (ICG), e attraverso una camera medicale appositamente sviluppata per eseguire delle angio-linfografie a fluorescenza: il Photo Dynamics Eye (PDE).

Dal medico Antonio Caponi, direttore dell'unità operativa complessa di chirurgia, si specifica: "Si potrà intervenire anche su tumori del fegato, è un'importante innovazione. Si integra l'utilizzo della sonda nell'intervento a cielo aperto, e la diagnosi sarà molto più precisa di tac e della risonanza magnetica"

Dal direttore del dipartimento diagnostica Sandro Santini l'apprezzamento per "la grande collaborazione, che si vede anche nei pazienti. Il nostro è un centro 'schiacciato' dai centri universitari, ma che fa sentire la sua voce anche nei confronti della altre realtà vicine".

I vantaggi di questo macchinario sono molteplici: non si espone la paziente alla radioattività, non ci sono isotopi radioattivi da smaltire, il disagio del paziente notevolmente ridotto. Ultimo ma non meno importante: la spesa di 40mila euro per questa attrezzatura permette un risparmio di circa 18mila euro l'anno spesi per poter utilizzare macchinari identici ma di proprietà delle altre strutture.

E’ una struttura ancora più ricca dal punto di vista tecnologico, quindi, il Centro Donna dell’Asl 11, dove si concentrano le attività sanitarie rivolte alle donne per la prevenzione, diagnosi e terapia delle patologie oncologiche che interessano la mammella e l’apparato genitale femminile.

Con il paziente già in sala operatoria, la fluorescina viene messa sulla zona (mammella), telecamera a raggi infrarossi eccita questo colorante, la proiezione arriva su un motnitor dove si può vedere che viaggia fino ai linfatici direttamente al linfonodo sentinella.

Il chirurgo senologo Claudio Caponi ha spiegato il funzionamento della 'linfoangiografia a fluorescenza con verde indocianina': "Con il paziente già in sala operatoria, la fluorescina viene messa sulla zona interessata, in questo caso la mammella, e la telecamera a raggi infrarossi eccita questo colorante. La proiezione arriverà su un monitor dove si può vedere 'il viaggio' direttamente al linfonodo sentinella".

 

Elia Billero

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