Come si sarebbe comportato Ranuccio Bianchi Bandinelli se a Casole d’Elsa fosse stata indetta un’assemblea pubblica per discutere della trasformazione dell’economia locale da turistico-agricola a energetico-industriale? Certamente avrebbe preso parola per difendere le ragioni dei lavoratori che rischiano il posto di lavoro, e, da uomo di cultura, avrebbe difeso il valore culturale del paesaggio locale.
E cosa avrebbe fatto Emilio Sereni se nel paese in cui abitava un’impresa ad alto rischio stesse insidiando un’economia costruita in decenni di lavoro?
Certamente avrebbe partecipato alla discussione prendendo le difese dei lavoratori e, da studioso del paesaggio agrario, avrebbe difeso il paesaggio locale da un industrialismo destinato probabilmente al fallimento per l’ostilità dei cittadini.
Cosa avrebbe detto in assemblea pubblica Piero Calamandrei a proposito di un progetto che rischia di cancellare una cultura paesaggistica millenaria? Avrebbe difeso il lavoro dei suoi concittadini e i paesaggi “vivi come persone” prendendo spunto dal suo Inventario della Casa di campagna:
“…Così ho voluto redigere l’inventario di queste collezioni di fiori e di farfalle, che conservo ben ordinate nella mia casa di campagna; ma il notaro non si accorgerà che in quelle stanze si aggirano, accennanti con mesto sorriso, ombre care che solo quando questa casa crollerà saranno morte davvero: e che i paesaggi che si scoprono da quelle finestre sono anch’essi vivi come persone.
Ai miei eredi lascerò detto che, in quanto alle mura di quella casa, se le prendano pure per loro; ma in quanto al mio erbario, che racchiude il vecchio odore di questa terra, quello bisognerà che me lo seppelliscano accanto, come mia suppellettile personale…”
Oggi quella classe dirigente non c’è più. Ieri sera l’ultima desolante prova di questa assenza, nell’assemblea pubblica sul NO ALLA GEOTERMIA INDUSTRIALE A CASOLE D’ELSA. Il PD non ha partecipato. Il PD non c’era, a difendere il lavoro della gente di Casole, delle imprese, degli artigiani, degli agricoltori. Chiamato in causa esplicitamente il PD non ha risposto. I Bandinelli, i Sereni, i Calamandrei non ci sono più.
Oggi i pochissimi elettori di quel partito, a Casole d’Elsa devono leggere con raccapriccio, sul sito del PD, frasi come:
“Una mobilitazione ampia e inclusiva. Decine di incontri nei quartieri e nelle frazioni di tutto il territorio provinciale per confrontarsi sulle riforme del mercato del lavoro e della scuola che il Governo sta portando avanti. L’idea di ciascuno conta. Un partito che cambia nei fatti. L’Italia ha bisogno di riforme profonde, coraggiose e capaci di invertire la tendenza. Dai territori deve arrivare un forte contributo all’azione del Pd nazionale.”
Slogan assolutamente vuoti di contenuti, soprattutto nel momento in cui i lavoratori chiedono una partecipazione alla difesa le loro posto di lavoro da una pericolosa trasformazione industriale dell’economia rurale.
Ma il PD non partecipa, così come non partecipa la Magma-Graziella Green Power, che all’assemblea non si è fatta vedere, certamente in forte imbarazzo per l’occupazione coatta dei terreni dei cittadini. Forse la Magma-Graziella Green Power dirà che nessuno l’ha invitata a partecipare. Vero, ma, se è per questo, nessuno l’ha neanche invitata a realizzare impianti geotermici a ridosso delle più importanti imprese agrituristiche di tutta la Toscana.