
Giuliana Menci Filippi è il sindaco di Orciano Pisano. Entrata in carica per il primo mandato nel 2010, nella precedente legislatura era consigliere di minoranza. La sua lista civica di centrodestra 'Uniti per Orciano' prese all'epoca il 52,12% dei voti "con molta sorpresa", ha affermato.
Sindaco, cosa la spinse ai tempi a candidarsi?
L’incoscienza: ero in consiglio comunale e il mio gruppo mi ha chiesto la candidatura: ero una donna, più giovane di tutti, avrei potuto portare un po’ di novità. Mi sono buttata senza sapere come sarebbe andata a finire.
E com'è andata, al termine di questa legislatura?
È stata una scoperta, positiva ma difficile. Questa legislatura è stata una delle peggiori perché le cose sono cambiate, le difficoltà sono aumentate.
Come vi trovate a Orciano, ci sono difficoltà gravi, ad esempio per il tema lavoro?
Siamo abbastanza fortunati, non ci sono situazioni critiche a parte alcuni casi. La difficoltà delle famiglie comunque è percepibile. Le faccio un esempio: abbiamo un asilo nido nel quale possono stare 9 bambini, non siamo riusciti a farlo partire nemmeno con il numero minimo di 5 perché i soldi delle famiglie sono diminuiti e pensano ad altre soluzioni meno costose. Abbiamo stanziato anche dei contributi per questo ma non ci siamo comunque riusciti.
Per le opere pubbliche come è messo il vostro comune?
Grossi lavori non ne abbiamo fatti, ma abbiamo tirato su alcune cose importanti: il fontanello di acqua pubblica, di aiuto per le famiglie per un piccolo risparmio, e un percorso pedonale. Quest'ultimo è molto importante, anche se è una pima parte, perché il nostro paese è di strada per andare al mare, e durante l'estate quel pezzo di strada è molto rischioso. Inoltre siusciti a far partire il depuratore. Abbiamo cercato di fare piccole cose.
E per quanto riguarda il rapporto con gli abitanti, lei immagino conosca tutti gli abitanti di Orciano...
Sì, li conosco tutti gli abitanti (ride, NdR). Non ricevo mai in ufficio, li trovo spesso per strada. Ho un rapporto diretto con tutti.
Un comune così piccolo non si è mai posto il problema dell'unione con il vicinato o anche la fusione?
Deve rimanere l’identità dei piccoli comuni. Non siamo assolutamente pronti per la fusione, la nostra storia segue un percorso opposto. Eravamo un paese unito a Santa Luce nel 1927, dopo la guerra è stato istituito un comitato per riottenere l’autonomia, che è arrivatanel 1957. Ci teniamo a rimanere autonomi. Siamo consapevoli che mancano le forze e stiamo facendo gestioni associate con gli altri comuni. Se devo dire la verità, ci dovrebbe essere la possibilità di associare le cose che sono utili e il resto a discrezione.
Ad esempio quali servizi avete associato?
La polizia municipale, non legato a un corpo unico però con più personale a disposizione. Abbiamo anche la protezione civile associata, e siamo legati alla società della salute della zona.
Quali sono i problemi più sentiti della cittadinanza?
La certezza di quello che c’è da pagare e quando. È importante che ognuno di noi sappia quali tasse bisogna pagare. C'è bisogno di dare una certezza su scadenze e importi. Con le leggi che stanno cambiando in questi ultimi anni è molto difficile. Come comune abbiamo deliberato le tariffe Iuc, per poter subito dire: questo è l’importo, queste sono le scadenze.
Sta pensando alla ricandidatura per il prossimo anno?
Sì, ci sto pensando. Direi di sì: un altro mandato lo farei volentieri, anche se spetta ai cittadini decidere.
Elia Billero