Sindaci allo specchio, parla Carlo Giannoni: "Dobbiamo arrivare ad un unico comune geotermico"

Carlo Giannoni, sindaco di Monteverdi Marittimo

Carlo Giannoni è stato ed è sindaco del piccolo comune di Monteverdi Marittimo. Entrato in carica come vicesindaco nel 1989 e iscritto al Partito Socialista, Giannoni ha da allora amministrato quasi ininterrotamente il comune, eccetto una piccola parentesi per una sconfitta di due voti tra il 1999 e il 2004. Alle ultime amministrative di maggio 2014, la lista civica Uniti per il futuro ha fatto vincere ancora Giannoni, legato oggi con il Partito Democratico, con quasi il 75% dei voti.

Sindaco Giannoni, com'è cambiato il governo di un paese dal 1990 ad oggi?

È cambiato come dal giorno alla notte. C’era meno burocrazia, più rapporti umani e avevamo dei punti di riferimento importanti: onorevoli, Regione, Provincia. C'era il modo di poter avere un contatto diretto. Oggi parlare con un assessore regionale è un'impresa, le province hanno problemi economico-finanziari di prim’ordine, i parlamentari non eletti dal territorio non sono più un riferimento.

Le diversità sono tante, chi non le ha vissute non può capire. Sulla parola prima si dava via un cantiere, ora ci vogliono determine, coperture, certezze del finanziamento, pareri. Un esempio: prima la scelta importante e operativa la faceva il sindaco, con la legge Bassanini ora gli uffici scelgono a livello operativo, anche se nessuno vuole più una responsabilità.

Come sono cambiati i problemi dei cittadini da vent'anni a questa parte?

Sicuramente ci siamo evoluti nel tempo: le prime richieste erano avere l'acqua nelle case, l'illuminazione delle vie, un punto telefonico: ci sembrava di aver raggiunto traguardi importanti, oggigiorno il mondo è cambiato. Ci sono forti aspettative sul turismo, mentre prima era meno curato.

Qual'è l'opera pubblica principale che avete fatto in questi anni di governo?

Monteverdi ha costruito un'opera grandiosa, importante e storica: la rete di riscaldamento geotermico. Con il vapore o l'acqua di risulta delle acque geotermiche portiamo il riscaldamento e l'acqua calda in tutte le case dei due centri abitati, Canneto e nel capoluogo. Un paese collinare come il nostro di solito avrebbe bisogno di 2.500 euro di gpl solo per riscaldarsi, ora con solo 800 per 6-7 mesi l’anno c'è il riscaldamento e l’acqua calda tutto l'anno.

E quest'opera non è mai stata avversata nel corso degli anni?

L'opposizione c’è sempre stata e ci sarà sempre. Noi avevamo fissato nel programma elettorale questo tipo di impianto, con una verità e una bugia. La verità è che avevamo il desiderio di dare questo bellissimo servizio ai cittadini. La bugia è che non avevamo la minima idea di trovare i finanziamenti. Grazie all’aiuto di Enel è stato possibile strada facendo avere un finanziamento. Abbiamo collaborato anche con i comuni geotermici vicini a noi a livello finanziario, soprattutto Pomarance, Castelnuovo Val di Cecina e Monterotondo Marittimo (Grosseto). Ogni anno, dai risparmi derivanti dal geotermico, restituisco poco alla volta i soldi agli altri comuni.

La questione più importante nel comune? Più la mancanza di lavoro o l'invecchiamento della popolazione?

Monteverdi conta 800 anime, lo spopolamento non è un problema dato che il trend è la crescita. Il problema è la grande crisi che c’è. Le amministrazioni stanno cercando di far quadrato sul problema dell'occupazione. Come amministrazione abbiamo anche il problema di mantenere i servizi, nonostante questi tagli in modo importante.

Un'opinione sull'Unione dei comuni dell'alta val di Cecina.

Ne sono il presidente ancora per poco, a fine anno lascerò perché sono stato eletto in consiglio provinciale. Io credo all’Unione, ma credo di più nel comune unico, non ha senso che ognuno si coltivi il suo orticello. Anche un comune di 5 o 6mila abitanti è inutile come comune solo. Penso che si debbano fondere almeno 4 o 5 comuni nell'area geotermica. Se a livello normativo il 'palazzo' può rimanere aperto, nelle funzioni associate e nell'operatività deve esserci un comune unico.

Pensa che i comuni possano prendere questa decisione in modo condiviso e autonomo?

Penso che se non decideranno i comuni dovranno essere gli enti sovracomunali a farlo per loro. Capisco che il campanilismo freni e che l'opposizione farà il suo ruolo. Ma la decisione va portata avanti e bisogna arrivarci quanto prima.

A che punto siete con gli altri comuni?

Ne stiamo parlando, siamo in sintonia, ma eccetto pochi comuni molti sono frenati, e dicono "aspettiamo un altro po’". Deve venire un input dal governo centrale che fermi queste resistenze di campanilismo.

Elia Billero

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