La sigla è in inglese: High dependency unit, Hdu. Letteralmente unità ad alta dipendenza, ma meglio tradotta come subintensiva. Per capirsi meglio due stanze collegate tra loro con 4 posti letto, che all’occorrenza possono essere ampliati a 6, monitorati come quelli di terapia intensiva per tener costantemente sotto controllo i parametri vitali e avere momento per momento il quadro di come sta il paziente. Si potrebbe dire un ponte tra il pronto soccorso e il reparto di medicina interna (o la rianimazione) al quale essere poi assegnati: raramente, infatti, in questi casi la dimissione è un rientro diretto al domicilio. In Hdu, dunque, si ricevono tutte quelle cure necessarie a stabilizzare le condizioni del paziente in attesa anche che la diagnosi sia più precisa, frutto di una più approfondita osservazione: un supplemento di indagine durante il quale si è pronti ad affrontare un’emergenza, una crisi o un peggioramento senza doversi spostare, senza dover correre, con il respiratore a portata di mano e il personale in grado di far fronte a quella situazione.
È questo il reparto Hdu che oggi è stato inaugurato – o più esattamente ri-inaugurato – nella parte più interna dell’ala che ospita il pronto soccorso dell’ospedale di Santa Maria Nuova: «Cento accesi di media al giorno, 34 mila nel corso del 2013, il terzo fra i 5 gestiti dall’Azienda sanitaria di Firenze nei quali ogni anno si ricoverano 154 mila pazienti bisognosi di cure immediate ed urgenti», dice il dottor Luciano Bagnoli, direttore del Dipartimento dell’emergenza della Asl 10. Ri-inaugurato per due motivi: il primo è che la subintensiva nell’ospedale esisteva già anche prima della consistente ristrutturazione che ha portato al rifacimento di un’ampia parte del complesso sanitario del centro fiorentino ed in particolare dal 2011 al completo rinnovamento del pronto soccorso. La seconda è che, badando più alla sostanza che alla forma, prima ancora del taglio del nastro, i 4 posti letto sono entrati in attività già dallo scorso l0 settembre. «Ha ospitato da quel giorno già 60 pazienti», dice il dottor Gabriele Bandinelli responsabile dell’Hdu. Per lo più si è trattato di ictus, traumi, infezioni gravi e scompensi cardiaci.
«Accogliamo pazienti che sono in condizioni critiche ed hanno bisogno di una osservazione e di un trattamento intensivo per ottenere enrtro un massimno di 72 ore la stabiliazzazione delle loro condizione», aggiunge il dottor Mauro Pratesi che guida il Pronto soccorso di Santa Maria Nuova. Sono le cosiddette «golden hours», le ore d’oro, quelle in cui le condizioni cliniche instabili e critiche, come nel caso di insufficienza respiratoria, scompenso cardiaco o sepsi, possono evolvere positivamente se diagnosticate e trattate precocemente. Ore in cui è prezioso il supporto di strumenti per il monitoraggio costante dei parametri vitali – frequenza cardiaca e respiratoria, pressione arteriosa, temperatura corporea, ossigenazione del sangue – e apparecchiature di supporto per il paziente – un ventilatore per la respirazione –, controllate costantemente da un infermiere dedicato ai 4 ospiti presenti.
L’Hdu va ad aggiungersi al Pronto soccorso di Santa Maria Nuova che è stato completamente rinnovato nel 2011, alla terapia intensiva inaugurata alla fine del 2013, e si completerà con la realizzazione di una ampia area di 10 posti letto destinati all’Osservazione breve intensiva. «Con la riapertura dell’Hdu a Santa Maria Novella – dice il dottor Paolo Morello, direttore generale della Asl 10 – siamo in prossimità del completamento delle 3 aree in cui sono organizzate le Unità di medicina d’urgenza degli ospedali dell’Azienda sanitaria di Firenze». Al San Giovanni di Dio e all’Annunziata, infatti, sono già in funzione un reparto di Osservazione e degenza breve rispettivamente con 10 e 12 posti letto e due unità di subintensiva (Hdu) ciascuna con 4 posti letto come quella nell’ospedale del centro cittadino. «Strutture che – aggiunge Morello – con i progetti avviati di ricostruzione dei pronto soccorso a Torregalli e a Ponte a Niccheri daranno piena risposta alla gestione delle emergenze in ambito cittadino, affiancate anche dai pronto soccorso di Figline, Borgo, oltre che, ovviamente da Careggi e dal Meyer».
Il cronogramma dei prossimi lavori a Santa Maria Nuova prevede proprio la realizzazione del reparto di terapia subintensiva al piano terreno nei pressi del Dea e, sempre al piano terra ma dall’altra parte dell’ospedale, degli Studi medici, del nuovo Laboratorio di analisi, dell’area di accesso ai reparti di degenza dal nuovo blocco ascensori; al secondo piano il nuovo Blocco operatorio, al terzo le sottocentrali impiantistiche.
Sono stati inaugurati oggi i quattro nuovi posti letto che costituiscono il reparto di 'subintensiva' dell'ospedale fiorentino di Santa Maria Nuova. Definito con la parola inglese 'High dependency unit' (Hdu), il reparto si colloca nella parte più interna dell'ala che ospita il pronto soccorso del nosocomio. Hdu rappresenta una sorta di ponte tra il pronto soccorso e medicina interna, ed è appositamente attrezzato per accogliere, monitorare costantemente i pazienti in attesa di diagnosi più precisa e per gestirne eventuali emergenze. Il reparto esisteva già prima della consistente ristrutturazione che ha portato al rifacimento di un'ampia parte del Santa Maria Nuova tra cui il Pronto soccorso, completamente rinnovato nel 2011, la terapia intensiva, inaugurata alla fine del 2013.
I quattro posti letto sono entrati in attività già dal l0 settembre (già 60 i pazienti ospitati) ma oggi c'è stato il taglio del nastro ufficiale. “Si tratta di un servizio importante per la città – ha commentato l’assessore al welfare Sara Funaro – e che va ad arricchire ancor di più un ospedale come quello di Santa Maria Nuova che negli ultimi anni è stato interessato da un importante intervento di rinnovamento e che vede nel nuovo Pronto Soccorso un vero fiore all’occhiello. Ringrazio a nome dell’Amministrazione e della città gli operatori che con il loro lavoro ogni giorno si prendono cura delle persone sofferenti”. “Con la riapertura dell'Hdu a Santa Maria Nuova – ha sottolineato il direttore generale della Asl 10 Paolo Morello – siamo in prossimità del completamento delle tre aree in cui sono organizzate le Unità di medicina d'urgenza degli ospedali dell'Azienda sanitaria di Firenze".
Il cronogramma dei prossimi lavori a Santa Maria Nuova prevede la realizzazione del reparto di terapia subintensiva al piano terreno nei pressi del Dea e, sempre al piano terra ma dall’altra parte dell’ospedale, degli Studi medici, del nuovo Laboratorio di analisi, dell’area di accesso ai reparti di degenza dal nuovo blocco ascensori; al secondo piano il nuovo Blocco operatorio, al terzo le sottocentrali impiantistiche.