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L'allenatore dell'Arezzo Capuano: "Le checche non vadano in campo". Rabbia dell'Arcigay

Ezio Capuano

"In campo le checche non vanno bene, in campo devono andare gli uomini con le palle, non le checche in mezzo al campo". Sono le frasi omofobe pronunciate dall'allenatore dell'Arezzo, Ezio Capuano, a Radio Groove, in un'intervista sulla sconfitta della sua squadra, battuta per 1-0 dall'Alessandria, nel campionato di Lega Pro.

"Io glielo dico in faccia - ha poi aggiunto riferendosi a un suo calciatore - deve andare a lavare i panni, un giocatore che fa una cosa del genere al novantesimo". Il tecnico non è nuovo a polemiche per le sue interviste. In estate fu costretto a chiedere scusa per una bestemmia proferita durante un incontro con i giornalisti.

Arcigay Arezzo invita l’allenatore dell’Arezzo ai corsi di formazione dell’associazione per capire la gravità di insulti omofobi e sessisti

«Sono gravissime le esternazioni dell’allenatore dell’Arezzo Eziolino Capuano di domenica scorsa a margine della sconfitta della propria squadra – il commento di Cristina Betti, presidente di Arcigay Arezzo – gli insulti di stampo omofobico non sono più tollerabili, né tantomeno giustificabili da momenti di ira».

L’uscita ignorante e sessista di Capuano (che non vogliamo neppure ripetere) purtroppo mette in luce quanta omofobia sia ancora presente nel calcio italiano, trattandosi dello sport per eccellenza più praticato e seguito da giovani e meno giovani, sempre sotto i riflettori dei media, questo episodio assume una gravità ulteriore ed è assolutamente da condannare.

Anche se le parole di Capuano sono state “ritrattate” o “giustificate” dallo stesso, sono state ormai pronunciate e di sicuro hanno colpito e ferito la sensibilità dei molti atleti omosessuali, ma anche di quelli eterosessuali che credono che in campo, come nella vita, le differenze siano una ricchezza e che lo sport possa essere strumento di unione e di condivisione al di là dell’orientamento sessuale, del genere, della razza ecc…

Chimera Arcobaleno sta portando avanti da 2 anni il progetto “Play Pride” insieme al comitato provinciale Uisp, una campagna di sensibilizzazione contro l’omofobia e tutte le discriminazioni nello sport, che si è realizzata attraverso tornei di volley, calcio e rugby giocato, ma anche tavole rotonde, incontri e momenti di riflessione ai quali l’allenatore Capuano è invitato a partecipare in futuro, affinchè gli “addetti ai lavori” e i professionsti del calcio siano i primi a lanciare messaggi positivi.

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