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Disegnare un nuovo centro espositivo: un bando per giovani professionisti under 42

Andrea Serfogli

Disegnare un nuovo centro espositivo per Pisa. E' questa la proposta del bando di Pisa Expo 2020 riservato ai giovani architetti, ingegneri e geometri under 42, ideato e promosso dal Gruppo Giovani Imprenditori di ConfcommercioPisa.

Un concorso aperto alla città che trova il giudizio favorevole dell'assessore al bilancio e ai lavori pubblici del comune di Pisa Andrea Serfogli: “Approvo l'idea del bando aperto ai giovani professionisti, un modello sicuramente innovativo per Pisa, un sistema meritocratico e trasparente per confrontare idee e progetti, di solito vengono elaborati all'interno dei palazzi. Un coinvolgimento degli ordini professionali, che adotteremo per la riqualificazione di piazza Viviani a Marina di Pisa”.

Serfogli riconosce la necessità per Pisa di un “vero centro espositivo come luogo per l'esposizione di prodotti, ma anche come centro propulsivo di idee, progetti, attività culturali, festival, con una funzione polivalente rispetto al polo fieristico tradizionale ormai in crisi”.

L'assessore ai lavori pubblici spiega che “le previsioni urbanistiche stabiliscono che l'eventuale collocazione di questo nuovo centro polivalente sia nell'area di Montacchiello, anche se non possiamo escludere a priori l'opzione per nuove aree che il bando può per se stesso suggerire. Penso alla zona di Porta a Mare, a quella dei Navicelli, persino a Coltano, qualora la connotazione fosse più legata all'ambiente, alla green economy, all'innovazione sostenibile”.

Secondo l'assessore al bilancio, la sostenibilità economica finanziaria dell'operazione “dipende dal progetto ed eventualmente dall'area individuata: i può pensare ad un investimento privato assistito dal pubblico, ad un intervento misto pubblico privato, oppure ad un investimento pubblico di realizzazione con affidamento in gestione a privati”.

L'auspicio finale di Serfogli è che Pisa possa arrivare al 2020 “con una maggiore capacità di valorizzare meglio il proprio patrimonio culturale e monumentale, fosse in generale più accogliente verso turisti, studenti e tutte le persone che, venute da fuori, decidono di diventare cittadini pisani”.

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