Renzo Fantini è dal 2013 il sindaco del comune di Riparbella. Non è al suo primo mandato: ha ricoperto questo ruolo dal 1990 al 1995. A 62 anni Fantini non fa la parte del vecchio leone della politica: è stato richiamato in servizio dopo lo scioglimento della precedente giunta e un anno di commissariamento. Paradossalmente, è riuscito a vincere con la stessa coalizione nonostante il fallimento della giunta e con uno scarto di voti maggiore.
Sindaco Fantini, come cambia fare il sindaco oggi rispetto a 15 anni fa?
È tutto molto diverso, gli enti locali erano legati a una legge diversa. Come sindaco firmavo molte determine, ora firmano tutto i funzionari, hanno loro la responsabilità. Penso anche alle licenze commerciali e edilizie. Ai tempi Riparbella gestiva da sola l'acquedotto, la nettezza urbana, ecc. Ora i servizi sono in mano a società a partecipazione pubblica, abbiamo piccole quote nella SpA. Prima la gestione era tutta del luogo, ora si basa sull'area vasta. Un interessamento da parte di persone molto più ampia. Pensi che per i rifiuti ci sarà la raccolta legata a tutta la zona costiera.
E la cittadinanza? Per loro sono cambiati i problemi di tutti i giorni?
Vent’anni fa i partiti erano più importanti, anche nel coagulare richieste e decisioni. C’era la valutazione delle cose da fare a monte e il partito trasmetteva agli amministratori richieste e decisioni. Ora c'è voglia di partecipare, lo prevede anche la legge. Abbiamo dato spazio per le posizioni, ma continua a mancare la funzione dei partiti. Le idee si scrivono prima su Facebook, mentre vent'anni fa si dicevano in faccia.
E ovviamente vent’anni fa le cose andavano meglio per tutti, le persone avevano meno problemi, i comuni avevano più soldi. Mi colpisce anche l'emergenza casa. Quando ti chiedono queste cose ti toccano nel profondo, ti senti un po’ sconfitto, se posso aiutiamo, altrimenti non abbiamo né soldi né armi per aiutarli.
Quali sono stati i lavori pubblici, piccoli o grandi che siano, di questo primo anno di legislatura?
Per colpa dei vincoli del patto di stabilità non abbiamo fatto molti investimenti nell’ultimo anno. Abbiamo comunque dedicato 100mila euro per la viabilità. 60mila di questi sono andati a riparare una strada molto importante con una grossa frana, ma prevedo che dovremo fare altri investimenti. Un'altra strada che ci collega con Chianni ha richiesto una spesa di 32mila euro. In più abbiamo provveduto alla manutenzione. Negli ultimi 10 anni Riparbella è diventata un paese turistico, con numerose attività di qualità. Nel 2014 abbiamo contato 70mila presenze turistiche. Il turismo è la nostra attività emergente, su quello dobbiamo puntare.
Per quanto riguarda invece l'Unione dei comuni: Riparbella fa parte di quella dei Colli marittimi pisani. Qual'è la sua posizione a riguardo? Anche per quanto concerne la fusione.
Sono d’accordo sull’Unione dei comuni, sarei anche per la fusione. Coi tempi che cambiano comuni piccoli come questi non sono in grado di fornire servizi adeguati. La fusione sarebbe l’obiettivo finale. C'è da considerare il retaggio culturale del campanile. Ma piano piano si comprenderà che l’unione fa la forza, se i comuni rimangono da soli non ce la faranno. Puntiamo a questo, assieme alla maggioranza degli amministratori. Riparbella non scomparirà come comune, ma come amministrazione.
E lei avrebbe pensato a una eventuale fusione di tutti i comuni che attualmente compongono l'Unione?
Si potrebbero fare due fusioni grandi, a nord e a sud del Cecina. Quindi Casale Marittimo, Montescudaio e Guardistallo da una parte, Castellina Marittima e Riparbella. Faccio questo ragionamento sulle distanze territoriali. Se non facciamo così c'è la possibilità di fonderci a comuni grandi e diventare insignificanti.