Sel ha presentato un'interrogazione a risposta orale ai ministri del lavoro e politiche sociali e dello sviluppo economico.
l’Amministratore Delegato De Scalzi ha annunciato che ENI intende disfarsi del settore raffinazione in Italia, mantenendo solo una raffineria e mezzo, quella di S. Nazzaro de’ Burgondi e quella di Milazzo, detenuta al 50%, chiudendo o trasformando il resto degli stabilimenti in depositi od in non meglio definiti “centri logistici”;
questo proprio nel momento in cui autorevoli personaggi dell’economia mondiale dichiarano che c’è una netta ripresa degli utili della raffinazione in Europa;
per la raffineria Eni di Stagno fra Livorno e Collesalvetti si parla addirittura di vendita, ma al momento attuale non si sa ne se c’è un compratore, ne chi sia;
non si capisce perchè per altre raffinerie ENI ha presentato un piano industriale dettagliato e per Livorno no. Sebbene Livorno abbia una sua netta specificità nella produzione di oli lubrificanti (unica di ENI) e di altri prodotti di nicchia altamente appaganti;
il 9 ottobre 2014 u.s . circa quattrocento operai dello stabilimento hanno organizzato un presidio davanti alla Prefettura di Livorno, presenti rappresentanti dei sindacati, provinciali di categoria e aziendali ed autorità istituzionali di Collesalvetti e di Livorno, per chiedere di garantire un futuro allo stabilimento in cui lavorano circa mille dipendenti;
è stato proclamato uno sciopero dei dipendenti per il 13 ottobre 2014 p.v. ;
rappresentanti istituzionali della Regione Toscana hanno richiesto un incontro al Vice Ministro per lo Sviluppo, sulle prospettive della Raffineria Eni di Stagno per il 23 ottobre 2014 p.v. .
Si chiede al Governo se intende agire nell’immediato per garantire la presenza della Raffineria Eni di Stagno sul territorio ed i livelli occupazionali dello stabilimento.
Si chiede al Governo se intende promuovere un incontro con ENI in relazione al piano industriale del settore raffinazione in Italia.