
Sandro Ceccarelli è il sindaco di Guardistallo, piccolo comune di circa 1.200 anime inserito nell’Unione dei comuni dei colli marittimi pisani dal 2011. ‘Figlio d’arte’, dato che suo padre ha ricoperto lo stesso ruolo per vent’anni dal 1975 al 1995, il 39enne primo cittadino si è candidato alla tornata elettorale di maggio 2014, abbattendo la concorrenza Pd con la sua lista civica ‘Tutti insieme per Guardistallo’. Il risultato ha provocato, come lui stesso l’ha chiamata, una ‘Pearl Harbour’: 1 voto di distanza lo ha decretato vincitore.
Sindaco Ceccarelli, può ripercorrere le tappe che lo hanno portato a diventare, quasi a sorpresa, sindaco per un voto?
Fino alle elezioni ero un ragazzo di paese. Ho lavorato nella polizia a Livorno, e ho voluto mettere anima e corpo per risollevare la situazione nel comune dove vivo. Sono andato a discutere con chi deteneva il potere politico, ho atteso 5 mesi per chiedere un incontro con loro. Sono tesserato con il partito socialista, ho chiesto loro una delega per poter creare un’alleanza con il Pd. La risposta del Pd è stata picche.
Così, senza questa apertura, ci siamo trovati a scontrarci con la lista avversaria ‘Democratici per Guardistallo’. E abbiamo vinto per un voto. Però preferisco dire che loro hanno perso per 220 voti, quelli non riottenuti dalla vittoria della scorsa tornata elettorale. Ci sono state anche 19 schede annullate contestate. Gente scontenta, uno di loro molto obiettivo ha ammesso la sconfitta.
Dal voto in poi la città come si è comportata?
Inizialmente c’è stato un grande parapiglia, Guardistallo si è trasformata in una polveriera per diverse situazioni. Sono state dette cose meschine contro di me, da macchina del fango, su Facebook. Da qualche mese a questa parte la situazione però si è normalizzata. Molta gente ha cambiato idea, chi ha votato me ha avuto delle conferme, qualcuno che ha votato per l’altra lista si è pentito. Una persona molto obiettiva ha ammesso la sconfitta. Stiamo ricucendo la situazione.
Cos’è stato fatto in questi primi mesi di mandato?
Intanto dei dati concreti: Ci sono state le diminuzioni di Tasi e Tari, l’Irpef rimasto al 2. Abbiamo approvato delle detrazioni per gli ultrasessantacinquenni di 50 €. Considerando che su 1.200 abitanti una buona fetta è fatta di anziani…
Stiamo tenendo i conti in ordine, e di questo ringrazio anche il lavoro degli uffici e dei tecnici del comunali. Un risultato impressionante è che abbiamo ottenuto l’adsl nel comune nella settimana prima della scuola. Abbiamo contattato la C-Company e in pochi giorni abbiamo avuto quello che non c’è mai stato dalla Telecom..
Il comune e i cittadini: come mantiene i legami con la popolazione?
Sogno una politica partecipata. Ad esempio, per delle nuove aree verdi, chiederemo i consigli della cittadinanza sui monumenti e sull’arredo urbano da utilizzare. Vogliamo fare entrare i cittadini nel meccanismo del comune.
Anche nel vostro territorio c’è un’Unione dei Comuni, quella dei colli marittimi pisani. Come vede questo corpo politico?
Credo in una gestione sinergica delle varie funzioni. Teoricamente riduce i costi, anche se al momento non sta funzionando così. Certamente ci sono degli incentivi. Non sono stato unionista all’inizio. È come avere un maggiolino e doverlo trasformare in una Ferrari. Il punto è che si dispone di determinati servizi che devono essere demandati a un’entità sovracomunale. Per questioni finanziarie sarebbe stato meglio avere un’unione su gestione infraprovinciale, con comuni più grandi come Bibbona.
E per chi parla di fusione dei comuni?
No, sono per l’unione. Se devo scegliere tra unione e fusione preferisco l’unione per non perdere l’identità. Noi, Montescudaio, Riparbella, siamo simili ma diversi. Preferisco valorizzare le differenze per un obiettivo unico. Rapporti con sindaci più che buoni, cerchiamo di farla funzionare.
C’è un piano per delle grandi opere a Guardistallo?
Nel momento della programmazione dei lavori non abbiamo inserito grandi opere, servirebbero finanziamenti particolari, è un’utopia accedervi. Cercheremo di fare piccole opere ma funzionali. Ad esempio la Casa della salute, con il potenziamento da 2 a 5 ambulatori specialistici. Nello stesso edificio ci saranno 5 appartamenti popolari, Dovevano essere 6 ma abbiamo preferito potenziare il presidio medico. La popolazione è molto anziana, è più utile una scelta di questo tipo. Il presidio sarà poi anche accessibile dai paesi circostanti.
Vorremmo piuttosto rivedere il regolamento urbanistico, il nostro, approvato dalla precedente giunta, è il più restrittivo dei 5 dell’unione. L’edilizia rurale e agricola va spinta. Abbiamo provato con degli incentivi, come la riduzione del 22% delle tasse sulla spazzatura per bar e ristoranti.
Com’è il rapporto con gli altri comuni?
Ci siamo sempre dati una mano. Se si blocca lo scuolabus nostro,possiamo chiedere aiuto al comune vicino. Il discorso territoriale è differente: ad esempio con la polizia municipale unita si perde la vigilanza del territorio.
Il paese è ancora spaccato a metà dalle elezioni?
Credo che non sia più così. Se contiamo gli astenuti, che solitamente vanno alla maggioranza, alle elezioni avremmo avuto una gran fetta della popolazione dalla nostra.
A parte queste considerazioni, abbiamo teso sempre la mano, anche sulle commissioni. Noi siamo aperti al dialogo, ma loro rimangono chiusi a riccio. Quindi non rimane che ignorare le illazioni e gli insulti e andare avanti verso le esigenze di tutti. La mia porta è sempre aperta. Da quando siamo arrivati c’è stata una vera e propria rappresaglia della minoranza. Ora si è stemperata, c’è barlume di dialogo.
Lei si è candidato per le elezioni provinciali come consigliere. Che valore hanno queste elezioni per voi?
Stiamo portando la voce delle liste civiche anche in Provincia, con la lista ‘Le comunità civiche i territori’. Siamo liberi sulla lista del presidente, anche perché all’interno dei candidati ci sono simpatizzanti di molte parti politiche. Le liste che concorrono vogliono prendere posizione e essere portavoci nella giunta, unico organo che deciderà nella provincia.
Dall’altra parte, nel Pd, anche questa elezione viene pensata come contrapposizione. E’ una campagna atipica. Chi passa dell’uno o dell’altro farà parte del consiglio, il solito contenitore. Tutti potranno andare in maggioranza.
Puntiamo a far valere la nostra voce come rappresentanti della Valdicecina, la Cenerentola della provincia. Sarebbe una grossa vittoria portare dei rappresentanti in provincia. Eliminiamo il colore politico, tiriamo fuori i problemi. La provincia è ancora una carta importante dal punto di vista amministrativo.
Un bilancio di questi mesi: positivo, negativo, faticoso?
È stato un anno da leoni. Mi sento come un surfista che cavalca l’onda.
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Elia Billero