Una bella accoppiata condita da una beffa. Essendo in Italia l'argomento riguarda, manco a dirlo, le tasse. In particolare quella sui rifiuti per la quale si divertono pure a cambiare ogni tanto il nome oltre, ovviamente, a far lievitare l'esborso da parte dei cittadini. E' arrivata oggi nelle case, o se non vi è arrivata lo farà in questi giorni e quindi preparatevi, la prima tranche per il 2015. La scadenza è per il prossimo 16 ottobre, quindi a distanza di appena venti giorni dal 27 settembre, giorno in cui scade il saldo precedente. In pratica, ancor prima che scada il termine per pagarne una, subito ti mandano l'altra, un'accoppiata niente male visti gli importi da pagare. L'arrabbiatura per due 'mazzate' così ravvicinate si condisce poi anche di una beffa. La riduzione per la compostiera (il bidone verde da giardino nel quale mettere alcuni scarti alimentari umidi per poterci fare poi il compost) è infatti diminuita dal 10 al 5%. Tutti i bei discorsi sul riciclo, la fiosofia ecologista del non buttare via certi rifiuti ma farli diventare del buon concime suonavano senza dubbio meglio agli orecchi di un utente che univa l'utile al dilettevole, ovvero fare una cosa sicuramente buona ed avere un po' di sconto. Ora lo sconto, manco a dirlo, diminuisce.
Chissà stavolta di chi sarà la colpa. Una ventina di giorni fà, davanti alle bollette semplicemente vergognose ricevute dai ristoratori, era scattata una protesta che, naturalmente, non ha portato a niente se non alla rateizzazione della somma da pagare. A mezzo stampa Paolo Regini di Publiambiente spiegò che le tariffe le decide il Comune ed a stretto giro di cronaca il sindaco Barnini rispose che questa tassa era diventata statale per decisione del governo Monti, come in effetti è. Ora per i privati arriva questa riduzione anche sullo sconto per la compostiera che, ci mancherebbe, non porterà nessuno al suicidio ma è una cosa che disturba molto, una decisione che con le tariffe che girano e in un momento come quello attuale, è simpatica come la classica spinta per le scale al buio.
La colpa stavolta di chi sarà? In attesa di scoprirlo fate come sempre: mano al portafoglio e pagare. E non provate a chiedere niente a nessuno, tanto chi vi risponde dirà che la colpa è di qualcun'altro. Come sempre.
Marco Mainardi