Dall’orto della salute mentale prodotti bio e una pianta “magica”

L'erba della Madonna

Curarsi curando. È quello che fanno una ventina di pazienti del servizio di salute mentale dell’Azienda sanitaria di Firenze, alcuni dei quali ospiti delle strutture residenziali psichiatriche “Bonsai” e “Le Querce”, altri residenti in famiglia. A gruppi di 8-10 al giorno, alternandosi tra loro tutto l’anno senza interruzioni, alcuni quotidianamente dal lunedì al venerdì, altri in maniera più sporadica, frequentano il Bruco, un centro orto-vivaistico a carattere riabilitativo nato nella prima metà degli anni ’90 attualmente situato, dopo alcuni spostamenti avvenuti nel corso del tempo, a Torregalli alle spalle del nuovo ospedale S. Giovanni di Dio, proprio accanto al nuovo centro di riabilitazione “Don Gnocchi”.
Una serra e un pezzo di terra, dove si semina, si coltiva l’orto, si cura la crescita delle piante, seguendo la stagionalità delle coltivazioni che vengono poi vendute al mercato Agrikulturae dell'Isolotto ogni secondo sabato del mese e, settimanalmente, al mercato che il Bruco tiene, ormai da anni, all'interno dell' Ospedale.
Pomodori, peperoncini, vegetali da interno e altri doni della terra, ma anche una miracolosa pianta: il Sedum telephium, della famiglia delle Crassulaceae le cui proprietà furono descritte nel 1770 dal monaco medico botanico vallombrosano Fulgenzo Vitman. Una pianta ai più nota come l’Erba della Madonna che il dottor Sergio Balatri, per trent’anni chirurgo al pronto soccorso dell’ospedale di Borgo Ognissanti ed ancora oggi animatore dell’associazione S. Giovanni di Dio, ha riscoperto divulgandone le doti e favorendone l’impiego.
L’Erba della Madonna viene impiegata negli ascessi, cisti sebacee supporanti, punture di insetti e ancora per aumenti di volume gengivale, bartolinite, calli, complicazioni di ferite, corpi estranei sottocutanei, fistole sottocutanee, foruncoli, idroadenite ascellare, mastiti, osteiti piccole ossa, patereccio (giradito), seno pilonidale, radiodermiti, tendiniti.
Utilizzato com’è in natura, strappando la pellicola che ne ricopre le carnose foglie e sfregando la superficie umida sulle parti da curare, il Sedum telephium, che si trova facilmente nelle campagne toscane, viene coltivato in esclusiva, anche in alcune variabili tipiche di altri paesi, proprio al centro orto-vivaistico il Bruco dove, a fianco della dottoressa Gemma Brandi responsabile del servizio di salute mentale del Quartiere 4, e della dottoressa Laura Salvestrini, responsabile del presidio, operano tre operatori della Cooperativa sociale onlus “G. Di Vittorio”: un tecnico del verde, Mara Bartolini, due animatori, Francesca Mazzoni e Giovanni Ducci ed un educatore professionale della Asl, Federica Frediani.
L’Erba della Madonna, nella sua sottospecie “maximum”, viene preparata come prodotto erboristico da una ditta farmaceutica in forma di gel ed usata come modulatore del processo infiammatorio.
La coltivazione delle piante – utilizzando quasi esclusivamente metodi e prodotti concessi in agricoltura biologica e facendo attenzione agli sprechi anche attraverso il ri-uso e la raccolta differenziata dei rifiuti – così come la vendita nei mercatini favoriscono l’attività di gruppo degli ospiti del Bruco e lo sviluppo di un atteggiamento collaborativo di mutuo aiuto. Un sostegno importante allo sviluppo delle personalità e delle relazioni dal quale ne derivano appunto anche prodotti di qualità e un portentoso rimedio naturale. I proventi dell'attività derivati dalla vendita delle piante con i metodi dell'agricoltura biologica e di altri eventuali manufatti è finalizzato al finanziamento dell'attività stessa.

Fonte: Azienda sanitaria Firenze - ufficio stampa

Tutte le notizie di Firenze

<< Indietro
torna a inizio pagina