Gli azzurri fermano la Roma ma non Nainggolan. Belga decisivo in tutte le azioni da gol
La partita di sabato sera ha assegnato tre punti alla Roma e un po' di consapevolezza in più agli uomini di Sarri, che, nonostante gli zero punti in classifica, possono guardare con fiducia allo scontro diretto di Cesena.
Nel primo tempo gli azzurri riescono a tenere testa ai vice campioni d'Italia, rendendosi insidiosi con il loro pressing alto che manda più volte in confusione la retroguardia giallorossa. Dall'altra parte i continui cambi di gioco del centrocampo romanista si concretizzano in poche azioni pericolose, grazie al lavoro degli esterni azzurri.
La partita si sblocca alla fine dei primi 45 minuti con un tiro da fuori area di un campione come Radja Nainggolan, già a segno all'esordio contro la Fiorentina. Il belga, in forma splendida, è riuscito a completare 22 passaggi su 25 nella trequarti offensiva, innescando quasi tutte le azioni da gol giallorosse.
Il gol, come era prevedibile, cambia i piani delle due formazioni: nella ripresa la Roma controlla il match cercando di mantenere il possesso della palla; l'Empoli, costretto a rincorrere, finisce la benzina e riesce a rendersi pericoloso solo in poche occasioni con tiri dalla distanza.
PRIMO TEMPO ALLA PARI, MA NON BASTA
Nelle prime battute del match si evidenzia subito come la Roma voglia allargare le maglie della difesa azzurra attraverso continui cambi di fronte per sfruttare la superiorità numerica e tecnica sulle fasce. La due corsie laterali azzurre sono presidiate da Laurini e Hysaj, bravi a limitare i due esterni d'attacco Lijac e Florenzi. Mentre Croce e Vecino sono spesso costretti a sacrificarsi in copertura per ostacolare le continue discese di Maicon e Cole. Sono proprio i due esterni bassi giallorossi ad impegnare maggiormente la retroguardia azzurra.
Questa è l'azione che porta al clamoroso palo di Maicon su torre di Florenzi. Come si può vedere tutto parte da un magistrale lancio di Nainggolan per Florenzi, che si fa trovare solo alle spalle di Laurini, in marcatura su Destro.
Anche la rete romanista, oltre che dallo sfortunato rimpallo sulla schiena di Sepe, è favorita dall'inserimento di un terzino: sul cambio gioco per Nainggolan gli uomoni di Sarri sono lenti a scivolare sulla palla, Cole s'inserisce e disorienta Vecino, che sceglie inizialmente di assorbire l'inserimento scoprendo la zona davanti l'area di rigore. Il centrocampista belga a quel punto si gira e calcia indisturbato.
Nainggolan è libero di prendere la mira e calciare in porta. Vecino e Valdifiori invece sono troppo lontani per contrastarlo.
Dall'altra parte l'Empoli si rende pericoloso grazie al pressing degli attaccanti e alla compattezza della squadra che, oltre a limitare il gioco della Roma, costringe gli avversari a rinviare.
Nelle occasioni in cui la Roma ha provato a palleggiare con i suoi centrocampisti, spesso l'Empoli è riuscita a conquistare la sfera ma non è stata altrettanto brava nell'azione di rifinitura. Delle tre punte schierate da mister Sarri, la più incisiva è risultata essere il georgiano Mchedlidze: l'unico, nell'arco di tutta la partita, in grado di impensierire la retroguardia giallorossa. Gli azzurri sono stati poco incisivi anche sulle palle da fermo. Dei otto calci d'angolo battuti da Valdifiori solo uno si è concretizzato con una girata di Tavano uscita di poco a lato. Il resto sono stati agile preda di De Santis. Rispetto alla scorsa stagione, il valore degli avversari è superiore, dunque l'Empoli dovrà essere brava a sfruttare al meglio le palle da fermo.
Ben 17 lanci i lunghi di Morgan De Santis a dispetto dei 6 di Luigi Sepe.
IL GOL CAMBIA TUTTO
Il gol che chiude la prima parte è una doccia gelata per gli uomini di mister Sarri, ormai convinti di rientrare negli spogliatoi con un pari ampiamente meritato.
Il vantaggio permette ai giallorossi di abbassare il ritmo della partita sfruttando le ottime qualità di palleggio dei propri centrocampisti. L' Empoli, che nel primo tempo aveva speso molte energie per mantenere pressing alto e compattezza dei reparti, paga dazio nel seconda metà, nella quale non riesce a replicarsi.
ASPETTI POSITIVI
Nonostante la sconfitta la squadra ha dimostrato la personalità necessaria, cercando di imporre il proprio gioco anche contro avversari di valore internazionale. Queste prime due partite ci testimoniano come la grande organizzazione data da mister Sarri permette ai suoi uomini di ridurre il gap con squadre di caratura superiore.
DOVE MIGLIORARE
In queste due prime partite la squadra si è resa poco pericolosa sotto porta, soprattutto perché gli attaccanti sono stati poco assistiti dal resto della squadra. In particolare Laurini e Hysaj, occupati a tenere a freno i rincalzi di Iturbe e Gervigno, si sono proposti poco in avanti, dando così poca ampiezza alla manovra offensiva azzurra.