Fra i tanti motivi di curiosità legati alla prima giornata di campionato fra Empoli e Roma c'era anche il debutto del nuovo sistema per la sicurezza sanitaria in occasione di grandi eventi. Come avevamo già avuto modo di scrivere, una legge specifica ha stabilito infatti che la competenza debba passare al 118 (http://2017.gonews.it/2014/09/01/sicurezza-sanitaria-allo-stadio-e-nei-grandi-eventi-la-gestione-passa-al-118/) e, così, nel match di sabato il servizio è stato svolto seguendo le nuove direttive. Una 'prima' sicuramente positiva ma, al di là della specifica partita nella quale ci sono stati solo pochi interventi di routine, c'è da dire che già dalla presentazione avvenuta venerdi sera ai volontari delle due associazioni cittadine dal direttore del 118 dottor Alessio Lubrani e dal collega Yuri Lo Dico, si è capito che il salto di qualità è notevole. Una sensazione confermata poi direttamente allo stadio dove ognuno dei protagonisti ha toccato con mano un passo in avanti dal punto di vista organizzativo, di mezzi e di dotazioni. Senza niente voler togliere a un servizio che comunque funziona da anni, si è avuta la netta sensazione di un vero e proprio cambio di passo con l'obiettivo di garantire la sicurezza dell'intervento sanitario in caso di bisogno e in un ambiente non facile come uno stadio durante la partita. Va da se che il vero test si avrebbe solo in caso di problemi seri che si spera non capitino mai, ma in sede organizzativa di meglio era davvero difficile fare.
Per capire parlano i numeri. Nello stadio trasformato in una sorta di sistema 118 bis ci sono 11 squadre di volontari dislocate in tutti i settori dotate di zaino e defibrillatore e facilmente identificabili da appositi cartelli con la scritta 118, automediche, ambulanze 'bravo' e infermieristiche (ce n'è anche una jolly che sostituisce quella che dovesse partire con un paziente), squadre in pista per aiutare chi è in tribuna nella localizzazione spesso difficile di persone che stanno male in tribuna, un medico assieme ai volontari fra le due panchine, cinque ambulatori dove prestare il primo soccorso, sicurezza dell'arrivo di un medico in caso di problema grave, 2 Pma. Una rete interamente collegata via radio (ogni squadra ne ha una) e coordinata alla sede del Gos posta in tribuna superiore dal dottor Lubrani. Un sistema che vede insieme medici ed infermieri 118, dipendenti e volontari di Misericordia e Pubbliche Assistenze che hanno dato il loro consueto e prezioso contributo al nuovo sistema.
Insomma, accanto all'ottimo e collaudato sistema di ordine pubblico garantito ormai da anni dalla forze dell'ordine (sabato 3mila romani sono defluiti senza problemi in poco tempo), c'è ora anche quello sanitario di pari livello. Su questi due fronti nessuno dubbio, siamo da serie A.
Marco Mainardi