San Salvi, ex manicomio di Firenze, da anni è uno dei centri di produzione culturale e teatrale più importanti in Italia; la compagnia teatrale residente, i Chille de la balanza, dal 1998 hanno saputo difendere quegli spazi e farli diventare uno dei luoghi cult dell'estate fiorentina.
La passeggiata notturna all'interno dell'ex manicomio, guidata dal regista Claudio Ascoli, ha raggiunto più di ottocento date negli anni ed ogni replica misura un “tutto esaurito”.
San Salvi è anche luogo di incontro, formazione e dialogo comune a molti degli artisti che stanno animando la nuova avanguardia italiana, dal teatro alla canzone d'autore, all'arte figurativa. “Cuore” di San Salvi è una festa-incontro annuale chiamata “Libera Repubblica delle Arti e delle Culture” che tradizionalmente chiude l'estate fiorentina.
Un incontro tra artisti e tra artisti e pubblico completamente fuori dagli schemi; è un po' la “festa nazionale” di San Salvi.
Gli artisti, che arrivano da tutte le parti d'Italia, per un giorno (quest'anno il 13 settembre dalle 17 fino a notte fonda) ritornano a San Salvi per rendere omaggio a quella che per almeno un certo periodo è stata la loro casa; si esibiscono, improvvisano assieme, insomma...una festa fuori dalle righe nella notte fiorentina in uno dei posti più “suggestivi” della storia della città (nell'ex manicomio fu internato anche Dino Campana)...hanno coniato anche una moneta il “salvino” (disegnata dal grande e compianto Amedeo Lanci, per anni anima della Libera Repubblica) il cui cambio è deciso dalla sorte attraverso una ruota della fortuna in puro stile dadaista.
Quest'anno tema della reunion a San Salvi sono gli alberi (degli imponenti cedri del libano) a partire da una citazione di Antonin Artaud “...il tempo in cui l'uomo era un albero...”
Cosa ha a che fare questo con la Val d'Elsa? Quest'anno è prevista una novità!
Verrà nominato, per la prima volta, un “Ambasciatore della libera Republica delle Arti e delle Culture di San Salvi” con il compito di diffondere la “filosofia” che anima San Salvi sul proprio territorio.
L'incarico sarà assegnato dal regista Claudio Ascoli a Francesco Chiantese che, da circa cinque anni, ha scelto la Val d'Elsa come propria terra.
La Val d'Elsa, quindi, si troverà ad ospitare la prima “ambasciata” della Libera Repubblica.
“Ovviamente per me è un onore – dice Francesco Chiantese – sono molto legato a San Salvi ed ai Chille de la Balanza, li considero dei maestri, ma anche degli amici fraterni...ma a San Salvi siamo un po' una grande famiglia...Claudio Ascoli e Sissi Abbondanza sono un po' il nostro papà e la nostra mamma in comune...ed anche se la follia è di casa tra noi prendo molto seriamente l'incarico di Ambasciatore. Portare in Val d'Elsa il teatro come strumento di dialogo, di scambio allegro con l'altro, di incontro...restituirgli la sua funzione sociale, al servizio della memoria, ma anche della contemporaneità, ma soprattutto restituire al teatro la sua dimensione di artigianato è fondamentale nel mio lavoro quotidiano. La val d'Elsa, con le sue esperienze artistiche, e cito a mente il Teatro Verdi, il Teatro dei Leggieri, i Macelli ed il lavoro che sta facendo la FondazioneElsa Culture Comuni è il luogo ideale dove portare questa grande energia”.
Durante la Festa della Libera Repubblica delle Arti e delle Culture di San Salvi, tra gli altri cento artisti che si esibiranno durante la notte, Francesco Chiantese dedicherà agli alberi del parco di San Salvi una piccola “Ode ai sintomi della memoria” e regalerà alla terra dell'ex manicomio, simbolicamente, un pugno di terra della Val d'Elsa ed una brocca di Acqua dell'Elsa con cui verranno piantati dei semi.
La Festa della Libera Repubblica è sabato 13 settembre dalle ore 17.00 fino a notte fonda ad ingresso libero (per acquistare cibo, opere, performance private occorre cambiare “il salvino”) per maggiori informazioni www.chille.it
Per maggiori informazioni su Francesco Chiantese, e l'ambasciata della Libera Repubblica in Val d'Elsa visitate il sito www.francescochiantese.it
Fonte: Ufficio Stampa