Premesso che in data 28 agosto 2014 è stata consegnata nelle mani del Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi una petizione supportata da oltre 5000 firme, cartacee e online, volta a difendere il territorio del comune di Pomarance e Volterra, in particolare l'area del fiume Cecina contermine al Masso delle Fanciulle, minacciato da nuovi insediamenti di geotermia industriale, Enrico Rossi in data 2 settembre 2014 ha inviato ai cittadini firmatari la seguente lettera a cui è seguita una necessaria replica.
La risposta dei cittadini alla lettera di Enrico Rossi esprime chiaramente il senso di preoccupazione per il futuro di tutto il territorio regionale.
Geotermia, Progetto Mazzolla, petizione "Salviamo il Masso delle Fanciulle": il Presidente Enrico Rossi invia una lettera ai 5270 cittadini firmatari della petizione.
"Cari cittadini firmatari della petizione, ho letto con attenzione la vostra petizione relativa al Masso delle Fanciulle. Mi preme informarvi che la Regione Toscana non ha autorizzato alcun pozzo di perforazione nei pressi del Masso delle Fanciulle. Abbiamo ricevuto una richiesta dalla Società GESTO Italia relativa all'avvio del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) per la realizzazione di pozzi esplorativi nell'ambito del permesso di Ricerca "Mazzolla", in Comune di Pomarance (PI). Il procedimento è stato avviato dal Settore VIA della Regione Toscana il 31.03.2014. Il progetto della Società GESTO Italia prevede la localizzazione della piazzola di perforazione, denominata MZ2, a circa 2 km di distanza dal Masso delle Fanciulle.
Le due perforazioni esplorative dovrebbero raggiungere la profondità di 2350 m ciascuna. Il loro scopo è di confermare il modello geotermico che la Società GESTO ha elaborato in esito ad indagini di superficie precedentemente realizzate, il quale ipotizza la presenza di un serbatoio geotermico ad una profondità di oltre 2000 m. Al momento il progetto è in iter di valutazione ambientale presso il Settore VIA, il quale dopo un attento esame della documentazione progettuale, delle osservazioni pervenute da cittadini e Comitati, dei pareri e dei contributi tecnici dalle Amministrazioni, degli Enti interessati dal progetto - oltre che dai diversi Settori Regionali - ha richiesto alla GESTO in data 30.06.2014 di integrare la documentazione presentata La richiesta di integrazioni e chiarimenti, a cui la Società GESTO deve rispondere entro il 29.09.2014, riguardano i seguenti aspetti: 1. aspetti progettuali inerenti la cantierizzazione, lo smaltimento di rifiuti e la gestione di terre e rocce da scavo; 2. emissioni in atmosfera; 3. interferenze con le falde acquifere; 4. approvvigionamento idrico dal Fiume Cecina; 5. impatti dell'intervento su flora, fauna ed ecosistemi; 6. impatto acustico; 7. impatti cumulativi con altri progetti autorizzati nelle vicinanze.
Mi preme sottolineare che il progetto in valutazione si riferisce esclusivamente alle perforazioni esplorative. Per quanto riguarda una futura, eventuale, attività per la realizzazione della centrale dovrà essere presentata una nuova specifica istanza di V.I.A. Posso in ogni caso assicurarvi che nessun impianto verrà realizzato all'interno dell'area protetta di Berignone, poiché è una delle mie priorità conciliare ambiente, sviluppo e lavoro. Sperando di aver così contribuito a fare chiarezza sulla vicenda vi invio i miei più cordiali saluti."
Enrico Rossi
***************** RISPOSTA DEI COMITATI ED ASSOCIAZIONI ORGANIZZATORI DELLA RACCOLTA FIRME ****************************
Caro Presidente Rossi,
la ringraziamo per la sua lettera del 2 settembre 2014, alla quale riteniamo necessario aggiungere le considerazioni che seguono.
Se Lei ritiene importante la nostra azione, come sembra risultare dalle sue parole, la sua richiesta di nuovi accertamenti, con proroga di un mese, alla società Gesto Italia, non deve essere un atto meramente dilatorio alla attuazione delle due sciagurate centrali geotermiche.
Ma questo è ciò che noi temiamo avvenga, in contrasto con le posizioni da lei ufficialmente assunte a difesa del Parco di Berignone.
Più volte lei ha richiamato e sollecitato l’impegno di tutti a difendere il valore paesaggistico e anche economico del nostro ambiente; le assicuriamo che questo è l’unico scopo della nostra azione di volontariato, perché è anche grazie ai benefici di questo unico e prezioso ambiente toscano che riusciamo a contrastare con successo questa lunga e difficile crisi.
Ci ascolti: non è vero che Berignone verrà salvaguardata. Lei è certamente in buona fede, ma forse non ha considerato appieno il valore economico-paesaggistico di questo territorio. Anche nel progetto Mensano, l’area di Berignone viene toccata più volte nei suoi confini. Non possiamo permetterci di affermare che “siamo lontani uno, due o addirittura cinque km dal confine”, per chiudere la questione mettendoci l’animo in pace.
Il territorio protetto è tutto collegato da una rete di percorsi floreali, faunistici, storici ed economici che sono unici e non divisibili.
Questo non lo diciamo noi, ma viene affermato dallo Stesso Piano Paesaggistico che la sua Giunta sta per approvare:
“Il paesaggio inToscana conta: è un bene comune di tutti i suoi abitanti, che incorpora la memoria del lavoro delle generazioni passate e costituisce un patrimonio per le generazioni a venire. Questo bene comune, la cui riproduzione richiede non solo tutela, ma anche cura e manutenzione continua, rappresenta un valore aggiunto straordinario in termini di riconoscibilità e attrattività del territorio.
La Toscana, in misura maggiore di molte altre regioni italiane ed europee, è da tempo riconosciuta a livello internazionale grazie al proprio paesaggio, che attrae non solo dal punto di vista estetico ma anche come evocazione di una diffusa qualità della vita. Non a caso è tra le poche regioni al mondo identificata in quanto tale, come Toscana, al pari delle più famose città d ’arte. Le sue numerose città d’arte, d’altronde, non sarebbero tali se non fossero circondate da un territorio, ben più ampio di quello compreso entro i confini comunali, di valore paesaggistico diffusamente riconosciuto. Il richiamo al patrimonio paesaggistico come fattore di crescita economica e sociale può apparire pertanto, nel caso toscano, persino scontato. Se interpretato tuttavia non soltanto come fattore d’attrattività turistica ma più in generale come valore aggiunto per le diverse iniziative economiche attivabili sul territorio regionale, si tratta invece di una scommessa importante e necessaria ma non facile. Scommessa che per essere vinta richiede, in particolare, la capacità di superare la settorialità delle attuali politiche di sviluppo economico a favore di una maggiore contaminazione e integrazione reciproca fra politiche di sviluppo e politiche per il paesaggio.”
Ma Lei, Presidente, afferma solo che che tutto si svolgerà nel rispetto delle normative vigenti, normative che noi già conosciamo benissimo.
Non ci rassicura sul fatto che una centrale verrà costruita esattamente sul confine di una Riserva Naturale, nulla sul fatto che quanto dichiarò pubblicamente a Casole d’Elsa (come in altre circostanze ) “è finita l’epoca dell’alta entalpia” è in netto contrasto con ciò che gli speculatori dell’energia chiedono di fare, cioè pozzi profondi 2350 metri alla ricerca di temperature superiori ai 200°C, quindi proprio alta entalpia.
Non dice nulla che possa sciogliere le nostre preoccupazioni sul futuro economico di questo territorio, sulle conseguenze che avrà tale tipo di sviluppo sulle attività legate al turismo ed all’agricoltura tuttora esistenti e sulle garanzie che a tali attività dovranno essere fornite dalla ditta proponente. Le 5000 persone che hanno firmato questa petizione testimoniano il fatto che la popolazione locale non condivide il futuro che la Regione vorrebbe per questi territori e si aspettano da Lei una risposta politica, non una risposta tecnica.
Caro Presidente Rossi vorremmo che Lei mostrasse ai cittadini che il Presidente della Regione sa ascoltare chi sta lavorando, solamente con le proprie risorse ed energie, per difendere un territorio e, diciamolo pure, una Regione di cui lei dovrebbe essere il primo garante.
Con cordiale apprensione
I comitati organizzatori della raccolta di firme.