Sarà inaugurato il prossimo martedì 16 settembre, alle 11.00, nei locali dell’ospedale “San Giuseppe”, in via Boccaccio a Empoli, al primo piano del blocco D, il Centro Donna.
Per il taglio del nastro sono attese le massime autorità istituzionali regionali (il vice presidente della Regione Toscana e assessore regionale alle pari opportunità Stefania Saccardi e l’assessore regionale per il diritto alla salute Luigi Marroni) e locali fra cui il sindaco del comune di Empoli Brenda Barnini, presidente della Conferenza dei sindaci.
Sono decine i professionisti coinvolti che si sono ritrovati oggi, venerdì 5 settembre, alle 10.30 alla sede dell’Asl di via dei Cappuccini. Si tratta di un luogo che si integra perfettamente nella struttura e che servirà a racchiudere le professionalità all’interno dell’azienda sanitaria ASL 11 di Empoli. Vari percorsi che si integreranno fra di loro e che aumenteranno la qualità del servizio e la migliore aspettativa di vita della donna. Il miglioramento delle tecniche, l’avanzare della tecnologia, una analisi a 360 gradi di ogni caso con un preciso indirizzo da affidare sulla base di specifichi casi.
L'apertura del Centro Donna non tocca le strutture presenti sul territorio come Castelfiorentino e Fucecchio dove si fa lo screening.
“Il Centro Donna che non sarà solo una sede di attività sanitarie ormai consolidate e che, peraltro, continueranno regolarmente a svolgersi anche in altre sedi e territori aziendali, - ha dichiarato il direttore generale dell’Asl 11 Monica Piovi - ma anche una provocazione culturale del “pensare al femminile”, cioè del “prendersi cura”, destinando all’ascolto e alla comprensione un tempo necessario in ogni prestazione assistenziale per costruire una sempre maggiore appropriatezza terapeutica.
Uno dei momenti della conferenza stampa di presentazione del Centro Donna dell'ASL 11 di Empoli (foto gonews.it)
Da qui l’idea progettuale di identificare nella struttura ospedaliera e, non a caso, nella parte di questa che rappresentava già la sede dell’incontro dell’ospedale con la cittadinanza (ossia la piazzetta degli artisti), uno spazio che concentri, anche fisicamente, quella che è stata la capacità delle donne di prendersi cura di se stesse, trasformando l’esperienza degli screening nel Centro Donna.
L’Asl 11 ha già una adesione consolidata agli screening che raggiunge stabilmente l’80% per lo screening mammografico e il 60% per lo screning per la prevenzione del carcinoma della cervice uterina e del tumore del colon retto. Sono risultati che si raggiungono, ma, soprattutto, si mantengono, grazie non solo all’impegno dei sanitari, ma anche grazie alla cultura che una popolazione riesce ad esprimere rispetto alla partecipazione a campagne di prevenzione.
Non è, infatti, facile, quando si è in almeno apparente buona salute, affrontare il disagio di un accertamento diagnostico e l’ansia che comporta l’attesa dell’esito soprattutto quando le patologie ricercate, i tumori, evocano ancora paure e percorsi che non vorremmo mai affrontare o che ci augureremmo essere a noi estranei.
Tale cultura è un patrimonio di questo territorio che consolida il lavoro di anni di professionisti e di associazioni che queste intuizioni avevano avute molto tempo fa a partire dalla Provincia di Firenze, la Società italiana di Medicina generale, la Lega tumori.
Il tumore della mammella, trattato in fase precoce, consente di verificare sopravvivenze libere da malattia nei 10 anni successivi alla diagnosi che raggiungono valori compresi tra l’85 e il 90% dei casi.
Tenuto conto che, comunque, il tumore mammario rappresenta il primo tumore per frequenza in tutte le classi di età mentre il tumore della cervice uterina rappresenta il quinto tumore per frequenza nelle classi di età fino a 50 anni, si è ritenuto necessario cercare di migliorare la qualità assistenziale garantita alle donne concentrando in una nuova sede tutte le attività di secondo livello e, vista la tipologia analoga di alcune attrezzature, anche la diagnostica di screening mammografico di Empoli.
Questa concentrazione ha costituito anche l’occasione per dotarsi di un nuovo mammografo dual energy e per sostituire la attuale metodica del linfonodo sentinella con quella al verde indocianina che potrà evitare alle nostre assistite l’accesso presso la medicina nucleare di Careggi il giorno antecedente l’intervento.
Sul versante anatomo-patologico, l’acquisizione della metodica OSNA , migliorerà ancora la potenzialità diagnostica sul linfonodo sentinella rendendo anche più spediti i tempi chirurgici.
A questa disponibilità tecnologica, che va ad aumentare la già alta qualità della strumentazione dedicata, l’Asl 11 sta aggiungendo la facilitazione alla collaborazione multidisciplinare di tutti i professionisti e di tutte le professionalità mediche, psicologiche, tecniche, infermieristiche e di supporto amministrativo, per ottenere un risultato ottimale.
“Non mi dispiacerebbe che su mandato dell’assessore regionale – ha aggiunto Monica Piovi - la nostra azienda (coinvolte le amministrazioni locali) divenisse l’azienda di riferimento per sperimentare l’approccio alla cura che passa attraverso la responsabilizzazione del cittadino, ma con un’attenzione diffusa alle necessità future del cittadino stesso sul modello delle “collettività amiche” del Nord-Europa (town-friendly)”.
E questo cittadino verso cui l’intera collettività dovrà porre attenzione potrà essere la donna, con l’attivazione di una rete di protezione sociale che le consenta di affrontare con libertà tutte le fasi della sua vita, il bambino, l’anziano o il disabile. Da un simile percorso non è esclusa la programmazione urbanistica né l’attività imprenditoriale, sia profit che no-profit, sia tutto il sistema di solidarietà sociale che è così fortemente rappresentato dal volontariato, rispettando e applicando gli indirizzi dell’Health in All policies dell’Unione Europea, confermato nella conferenza dell’OMS di Helsinki del 2013 e in applicazione delle indicazioni regionali che prevedono la costituzione di un coordinamento regionale e aziendale per la salute e la medicina di genere.
La neoplasia mammaria nell’Asl 11
Nel corso degli ultimi dieci anni dal 2004 al 2013 le donne che hanno presentato un carcinoma mammario residenti nel territorio dell’Asl 11 sono state 2400.
Di queste 1620 ( 67,5%) sono state operate nelle strutture dell’Asl 11 stessa e 780 (32,5 %) in altre strutture sanitarie La percentuale di donne seguite direttamente in Asl rimane sostanzialmente costante nel corso del decennio mentre sono in aumento i casi trattati.
Contemporaneamente la mortalità per tumore mammario è diminuita passando dal 35,06 /100 000 del 2002-2004 al 31,17/100 000 del 2008-2010 a fronte di una riduzione della mortalità per la stessa causa della Regione Toscana passata dal 35,01/100 000 del 2002-2004 al 34,42/100 000 del 2008-2010.
Anche la tipologia d’intervento seguita nell’Asl ha visto nel tempo aumentare la percentuale di interventi conservativi rispetto agli interventi demolitivi con andamento diverso da quanto registrato per le pazienti che hanno affrontato la terapia in altre strutture sanitarie.
Concludendo, negli anni si è verificato che: sono sempre di più le donne che affrontano un intervento di chirurgia mammaria; l’azienda, corrispondentemente a quello che dovremmo attenderci a seguito di un’attività di screening consolidato con livelli di adesione stabilmente intorno all’80 % aumenta gli interventi chirurgici conservativi; la mortalità per tumore mammario delle donne residenti è diminuita in misura maggiore rispetto al tasso medio di mortalità della Regione Toscana.
Ringraziamenti
La direzione aziendale dell’Asl 11 ringrazia sentitamente i sostenitori del Centro Donna, che a vario titolo hanno dato il proprio contributo per la sua realizzazione, quali Astro, Banca di Credito Cooperativo di Cambiano, Conceria SCIARADA Spa di Ezio Castellani di Castelfranco di Sotto, DUE ELLE di Giorgio Caciolli, FACTORY Srl di Rosati Ferrero, FIDAPA sezione di Empoli, Rinoleporatti.it di Santa Croce Sull’Arno, Thes & Thes.