
Drammatica: non ci sono aggettivi più appropriati per definire la situazione della filiera edile che emerge da un’indagine posta in essere dall’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Pisa su di un campione di 164 imprese del settore. Imprese per lo più operanti a livello locale dove realizzano buona parte (il 77%) del proprio giro d’affari.
Il dato Istat nazionale parla di un calo della produzione del settore, tra il 2013 e il 2012, del -10,9% ed anche il numero delle transazioni immobiliari nel nostro paese, secondo l’Agenzia delle Entrate, ha continuato a ridursi (-9,2% il residenziale e -6,5% i magazzini). Pisa, nel complesso, conferma queste tendenze con flessioni consistenti nelle transazioni immobiliari soprattutto nel residenziale (-17,1%). Crescono le compravendite di negozi e i centri commerciali (+40,9%) mentre risulta particolarmente difficile la situazione degli uffici, con una caduta che, tra il 2013 e il 2012, è stata del 28,4%.
ANDAMENTO ATTIVITA’ E FATTURATO
Il fatturato del settore perde, nel 2013, il 7,8%. In un quadro di profondissima crisi alcuni timidi, ancorché insufficienti, segnali di recupero vengono però dai dati relativi all’attività produttiva. Tra il 2012 ed il 2013 passa dal 60 al 55% la quota delle aziende che giudica basso il livello della propria attività mentre cresce dal 39 al 45% la percentuale di coloro che la giudicano normale. Ogni ottimismo tuttavia si spegne con il dato del portafoglio ordini. Solo il 3% delle imprese ha infatti ordini in crescita mentre passa dal 38 al 55% la quota di imprese che dichiarano una diminuzione.
LA DINAMICA D’IMPRESA
Il calo delle contrattazioni ha prodotto effetti sul numero delle imprese edili pisane che, al 31 dicembre 2013, si è ridotto dell’1,6% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 6.620 unità. Calano soprattutto le aziende meno strutturate (imprese individuali -3,2%, le società di persone -0,5%) mentre le società di capitali avanzano +2,2%.
IL LAVORO
Anche l’andamento occupazionale, -5,5%, risulta in sensibile aggravamento rispetto al 2012 (-1,5%). Diminuiscono soprattutto i dipendenti (-8,7%), quelli a tempo pieno (-9,1%) mentre il part-time perde “solo” il 3,1%. La caduta occupazionale ha conseguentemente influenzato l’andamento della cassa integrazione guadagni al settore edile pisano. Il dato Inps è eloquente: da 460mila ore autorizzate nel 2012 si è passati a 850mila ore nel 2013 (+85,1%).
PAGAMENTI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Un qualche effetto positivo sembra averlo avuto il decreto sblocca debiti della Pubblica Amministrazione (D.L. 35/2013). A fronte di questa operazione, ampiamente utilizzata dalle Amministrazioni tra il 2012 ed il 2013, scende dal 33% al 15% la quota di imprese che registrano ritardi nei pagamenti della PA.
ASPETTATIVE PER IL 2014
Le attese in merito alle evoluzioni dei principali indicatori economici per il 2014, se si eccettuano gli investimenti, continuano a segnalare un diffuso pessimismo. Pur prevalendo le aziende che prevedono una sostanziale stabilità, quote consistenti si attendono una contrazione del fatturato (il 34% delle imprese) ed il 10% per quanto concerne gli addetti. Relativamente migliore, invece, la situazione degli investimenti: la quota di quelli che ne prevedono un aumento eguaglia quella di coloro che, invece, ne prevedono una diminuzione.
Il commento del Presidente Pierfrancesco Pacini
“I dati relativi al comparto edile non hanno purtroppo bisogno di commenti. Sono indicativi di una crisi gravissima che non accenna ad allentare la presa. Saranno necessarie – afferma Pacini -misure straordinarie volte a rafforzare le agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni immobiliari e interventi per far ripartire la spesa pubblica per realizzare opere infrastrutturali anche di livello locale. Pur importanti – conclude Pacini - i provvedimenti cosiddetti “sblocca debiti” della pubblica amministrazione non sono infatti sufficienti a rimettere in moto un settore così rilevante per la nostra provincia. Per venire fuori dalla crisi è infatti necessario un vero e proprio Piano Marshall per gli investimenti e che preveda la realizzazione di opere strategiche per il nostro territorio”.
IL DETTAGLIO
Fonte: Camera di Commercio di Pisa
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