A Firenze si sono ritrovati stamane, giovedì 4 settembre, le istituzioni di Castelfiorentino, guidati dal sindaco Alessio Falorni, e i lavoratori della Shelbox, dopo l'improvviso abbandono da parte della Solaris 3, new co che fa capo all'imprenditore italo argentino Di Lauro, alla trattativa per rilevare l'azienda valdelsana di case mobili, conosciuta a livello internazionale. Una operazione che avrebbe salvato 108 posti di lavoro che adesso invece si preparano alla mobilità.
Il sindaco di Castelfiorentino, Alessio Falorni, assieme alla Fiom Cgil, rappresentata da Stefano Angelini, e con il curatore fallimentare Marchini, hanno sottoscritto in Provincia il verbale di incontro del tavolo di unità crisi, mentre i lavoratori hanno manifestato davanti a Palazzo Medici Riccardi.
La mobilità appare una mera formalità in quanto servirebbe un imprenditore che entro il 6 settembre possa avanzare offerte per rilevare l'azienda.
Ecco la nota pubblicata su Facebook dal sindaco Alessio Falorni
Stamani abbiamo sottoscritto il verbale di incontro del tavolo Unità di Crisi Shelbox spa.
Al di là delle dichiarazioni specifiche sulla vicenda dei soggetti interessati, che leggerete sui giornali, mi preme sottolineare quello che emerge da quel verbale.
1) Profondo rammarico per la conclusione negativa della vicenda, dopo il lavoro svolto per creare tutte le condizioni più favorevoli perché la newco SolarisTre attivasse le procedure di sottoscrizione del contratto di affitto dell'immobile, di affitto di ramo d'azienda con conseguente applicazione dell'art.47 L.428/90 e in particolare con la continuazione del rapporto di lavoro con i lavoratori. Riguardo a questo punto, come Sindaco di Castelfiorentino ci tengo a ringraziare profondamente le istituzioni coinvolte (Provincia e Regione), le Organizzazioni Sindacali e la RSU Shelbox, e la curatela fallimentare rappresentata dal Dr. Marchini, per l'impegno profuso, che umanamente e tecnicamente è andato ben al di là di quanto normalmente previsto.
2) L'impegno della curatela stessa a informare le istituzioni su eventuali nuove manifestazioni di interesse volte alla cessione dell'azienda o di parte di essa, e ad invitare i nuovi soggetti imprenditoriali a privilegiare nelle assunzioni le professionalità e le competenze dei lavoratori della Shelbox posti in mobilità.
3) L'impegno delle istituzioni a mantenere aperto il tavolo dell'Unità di Crisi, operando per mettere in campo tutti gli strumenti volti alla riqualificazione e eventuale ricollocazione dei lavoratori interessati.
Pur nell'amarezza, non possiamo permetterci assolutamente di mollare un centimetro, su lavoro, occupazione e sviluppo. Sarà mia cura riconvocare di nuovo le istituzioni a Castelfiorentino per predisporre al più presto un nuovo percorso, che ci permetta di non abbandonare a se stessi i 108 lavoratori della Shelbox e le loro famiglie, una ferita vera e propria al cuore economico e sociale del nostro Comune.