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Protestano due part-time della Piaggio: senza lavoro cinque mesi all'anno. Raccolgono la loro causa la Fiom e il M5S

La protesta di Tecce al Villaggio Piaggio

Si arriva alla protesta per due lavoratori part time verticali della Piaggio. Uno striscione e un ombrellone per ripararsi dal caldo possono bastare per mostrare agli avventori e agli altri lavoratori del Villaggio Piaggio a Pontedera quali siano le condizioni per chi lavora a singhiozzo. Barbara Monastra e Silvio Tecce, questi i due lavoratori, si trovano in difficoltà soprattutto perchè lavorano solo sette mesi l'anno, senza contributi per i rimanenti cinque.

Il presidio di oggi, 4 settembre, è durato dalle 11.30 circa fino alle 14, dato che sarebbe ricominciato di lì a poco il turno di lavoro. La protesta, hanno annunciato i due lavoratori, continuerà anche nei prossimi giorni.

Un commento a caldo è arrivato anche da Marcello Franchi, segretario provinciale Fiom: "Non ho potuto seguire ancora la faccenda in modo completo, ma il problema dei part time verticali è una questione annosa. Il nostro obiettivo è sempre stato quello della trasformazione in full time, ci siamo adoperati in questi anni ma la cosa ha subìto forti rallentamenti. E' da riprendere quel cammino virtuoso che ha portato a risolvere i problemi di molti lavoratori nelle loro condizioni".

Franchi ha concluso promettendo che se ci dovessero essere ulteriori sviluppi "sicuramente li incontrerò".

Del caso si sono interessati anche i 'cittadini' del Movimento 5 Stelle Pontedera, riportando sul loro blog la storia completa di Tecce, il quale già dal 1 settembre ha dedicato il suo tempo a sensibilizzare riguardo la sua condizione con il suo striscione:

Dal 2005 al 2009 lavoro con contratto a termine che varia da 3 mesi ai 7 mesi l’anno nel periodo da primavera a fine estate, nel 2009 mi viene riconosciuta un’invalidità del 50% di conseguenza entro a far parte delle fasce protette.

A novembre del 2009 vengo assunto come part-time verticale con la prospettiva di essere convertito a full-time, infatti questo tipo di contratto è da anni che viene stipulato grazie a degli accordi azienda-sindacato con la prospettiva di una stabilizzazione progressiva stabilita nel contratto integrativo.

Il contratto part-time verticale prevede l’assunzione a tempo indeterminato per un periodo di 7 mesi l’anno nell’arco temporale che va da marzo ad ottobre mentre i restanti 5 mesi sono senza ammortizzatori sociali e contributi previdenziali.

L’ultimo contratto integrativo è però scaduto nel 2011 e non è mai stato rinnovato inoltre l’azienda e le parti sociali hanno firmato contratti di solidarietà nel 2013/2014 che hanno complicato ulteriormente la stabilizzazione progressiva di circa 250 lavoratori che come me continuano a non lavorare per 5 mesi l’anno senza reddito e senza contributi previdenziali con una famiglia da mantenere, tasse e bollette da pagare.

Nel frattempo si continuano a fare regali alla Piaggio: l’anno scorso con i contratti di solidarietà gli sono stati dati 3 milioni di euro come sgravi fiscali e contributivi più altri 3 milioni (se non di più) quest’anno, usando gli straordinari (compreso il sabato) per “fare magazzino” (cioe’ accumulare pezzi e prodotti nei magazzini) e magari da ottobre usare ancora i contratti di solidarietà o la cassa integrazione lasciando a casa fra part – time verticali e contratti a termine circa 500 persone che lavorano per quest’azienda da circa 7 -10 anni.

Mi chiedo come sia possibile che lo Stato permetta a una azienda che continua a delocalizzare il lavoro a esternalizzare i pezzi che vengono assemblati i veicoli facendo tabula rasa dell’indotto locale mettendo il marchio made in italy su veicoli che di italiano non hanno nulla, e avere questi aiuti che non possono che configurarsi come aiuti di stato ,mentre con la stessa cifra si poteva coprire il reddito di queste 500 persone?

Il primo settembre ho cominciato un presidio permanente seppur di due ore al giorno ,perchè fino a fine settembre devo lavorare quindi una settimana di mattina l’altra di pomeriggio. Io spero che i miei compagni di lavoro si attivino , io non mi rassegno a questo stato criminale e questi imprenditori che pensano solo ai loro profitti ,tenendo nel ricatto i lavoratori e continuando a prendere denari per investirli altrove. Spero che questo mio appello venga accolto non continuiamo a dire tanto non cambia nulla se non ci muoviamo.

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